Benvenuti a indizi di futuro. Oggi è Martedì 04 maggio 2021,
Io sono Roberto e in questo episodio vi parlerò di profughi climatici, Convenzione di Ginevra e CO2
Un podcast è come un domino e ognuno è come una tessera, se non condividiamo il link il gioco finisce, e poi è molto più facile fermare qualche battito di ali di farfalla ora piuttosto che un uragano domani.
Oggi è la giornata mondiale del calcio e lo Stars Wars day.
Se conoscete un Floriano, è il protettore dei pompieri, fategli gli auguri perché è il suo onomastico.
Migrante è chi si sposta, qualunque sia il motivo, ad esempio ci sono molti uccelli che migrano, mentre profugo deriva da profugère, cercare scampo, termine ben differente da migrante, con il quale spesso viene confuso. Il profugo, abbandona la propria terra in seguito a eventi bellici, persecuzioni politiche, razziali, eventi naturali come alluvioni o ad esempio terremoti, oppure ancora, ed è su questo che ci concentreremo oggi, a importanti cambiamenti climatici.
La differenza fra un evento ambientale e il cambiamento climatico, è che il primo ha normalmente un’insorgenza rapida, ad esempio un terremoto, mentre il cambiamento climatico, ad esempio la desertificazione ha un processo lento, graduale, irreversibile.
La domanda che sorge immediatamente è: ma un profugo climatico ha diritto a chiedere asilo in base alla Convenzione di Ginevra?
Già perché quella convenzione obbliga gli stati ad accettare il profugo, evitandogli il rischio di dover rientrare nel paese che costituisce per lui una minaccia, ma nel dopoguerra, siamo nel 1951 quando è stata scritta, nessuno aveva pensato alle mutazioni climatiche, il nemico in quel momento erano le guerre, quelle che si svolgevano fra i popoli, non con il nostro pianeta.
Temperatura, livello del mare e precipitazioni sono i sintomi facilmente visibili del cambiamento, uno dei più rapidi che mai si siano documentati. Nel corso del millenni la terra ha vissuto periodi glaciali e periodi in cui invece regnava il caldo, ma la gradualità con la quale ci si era arrivati era differente da quella che stiamo vivendo, probabilmente a causa dell’influenza dell’uomo che negli ultimi 150 anni ha bruciato combustibili fossili, capaci di scaricare nell’atmosfera gas in grado di trattenere il calore, e dare il via all’effetto serra.
L’innalzamento della temperatura, poi, fa si che i ghiacci ai poli si sciolgano generando un graduale innalzamento dei mari.
Il primo passo per fermare un processo che porterebbe a un disastro difficilmente rimediabile è l’interruzione delle emissioni di biossido di carbonio, dobbiamo fruire cioè di energie rinnovabili.
Bene abbiamo un importante indizio sul futuro, la conversione energetica accelererà, e prima del previsto gli obiettivi stabiliti dagli accordi di Parigi saranno raggiunti, perché la coscienza ambientalista si sta diffondendo velocemente nella cultura dei popoli, in un processo che dai paesi più ricchi ai meno fortunati interessa sempre più importanti fasce della popolazione mondiale.
A domani.