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Or
Furono solo gli inconfondibili occhi di Rudymert a distoglierla bruscamente da quegli interrogativi.
Gli passò accanto nella caduta, guardandolo fluttuare nel vuoto con il corpo già rimarginato dalle ferite subite, crudamente vigile.
I lunghi capelli bianco-argentei del corpo che ora dimorava erano sfasciati dal complesso intreccio in cui li aveva sempre portati in quell’ultimo, lunghissimo anno, celandogli a turno lo sguardo ceruleo.
Serpeggiavano attorno a lui in una danza flemmatica, circondandolo.
Così com’era, luminoso nella sua tunica gialla parzialmente stracciata ed avvolto da una misteriosa schermatura circolare cremisi, Alastar
(Rudy)
pareva un sole inestinguibile.
Lo era, dopotutto.
Gli occhi in Rudymert erano gli stessi, sempre.
Sentì che lui svaniva.
Gli comunicò nella mente, fluttuando fino a lui in un esausto sprazzo di scintille dorate:
“Rinascerò altrove.”
Non del tutto convinta che fosse una verità.
Forse servì a restituire a Rudy un fievole moto di speranza e sollievo, o almeno così le parve di leggergli nelle pupille dilatate, prima che i suoi occhi si chiudessero.
Poi lo spazio lo risucchiò su sé stesso e scomparve.
Quanto restava di Iraisa continuò la sua discesa a spirale, nuovamente sola nel baratro.
Voci Extra:
Ivana Pozzuto in Iraisa
https://www.instagram.com/ivy_91fandub/
Romanzo cartaceo \ kindle:
https://amzn.eu/d/iSxJjm5
©Tutti i diritti riservati - 𝓢𝓪𝓰𝓪 𝓭𝓮𝓰𝓵𝓲 𝓐𝓻𝓲𝓽𝓱🧿
Sottofondo:
Pixabay
https://pixabay.com/it/music/
(Contenuti originali. Musiche e testi di mia proprietà o concessi con licenza royalty-free.)
Furono solo gli inconfondibili occhi di Rudymert a distoglierla bruscamente da quegli interrogativi.
Gli passò accanto nella caduta, guardandolo fluttuare nel vuoto con il corpo già rimarginato dalle ferite subite, crudamente vigile.
I lunghi capelli bianco-argentei del corpo che ora dimorava erano sfasciati dal complesso intreccio in cui li aveva sempre portati in quell’ultimo, lunghissimo anno, celandogli a turno lo sguardo ceruleo.
Serpeggiavano attorno a lui in una danza flemmatica, circondandolo.
Così com’era, luminoso nella sua tunica gialla parzialmente stracciata ed avvolto da una misteriosa schermatura circolare cremisi, Alastar
(Rudy)
pareva un sole inestinguibile.
Lo era, dopotutto.
Gli occhi in Rudymert erano gli stessi, sempre.
Sentì che lui svaniva.
Gli comunicò nella mente, fluttuando fino a lui in un esausto sprazzo di scintille dorate:
“Rinascerò altrove.”
Non del tutto convinta che fosse una verità.
Forse servì a restituire a Rudy un fievole moto di speranza e sollievo, o almeno così le parve di leggergli nelle pupille dilatate, prima che i suoi occhi si chiudessero.
Poi lo spazio lo risucchiò su sé stesso e scomparve.
Quanto restava di Iraisa continuò la sua discesa a spirale, nuovamente sola nel baratro.
Voci Extra:
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