L'analisi e il contersto di Christian Elia. Fin dai tempi del conflitto alla fine degli anni Novanta, si sono stratificate nel Kosovo una serie di intrecci che rendono la questione un dilemma quasi insolubile.
Da un lato serbi e albanesi del Kosovo, che non riescono a comunicare nell’ambito della stessa prigione nella quale si trovano rinchiusi. Alla fine, nella regione, dove ormai i visti son liberalizzati quasi dappertutto, solo i residenti del Kosovo hanno una mobilità ridotta con tutte le conseguenze del caso. Sono migliaia i minori non accompagnati che ogni anno, con ogni mezzo, fuggono da un presente senza prospettive.Per i serbi, anche in Serbia, il Kosovo ha una valenza simbolica totalmente narrativa. La stragrande maggioranza di quei ragazzi che partecipano a manifestazioni nazionaliste per il Kosovo non ci sono mai stati. Allo stesso modo, il legame degli albanesi del Kosovo con l’Albania è più forte di quello con la loro nazione, ma pagano le conseguenze di un arrocco senza vie d’uscita.