"Ho lavorato per 43 anni all'Ospedale Maggiore di Bologna, ma mi sono convinto solo all'ultimo di fare medicina. Quando il professor Nanni Costa mi ha detto 'perché non vieni qui a vedere il reparto', sono andato, e da lì non sono più uscito. Era il settembre del '79, mi sono laureato poco dopo".
Giovanni Gordini, 71 anni, consigliere di Civici con de Pascale, è stato un pilastro della sanità bolognese: ha iniziato all’Ospedale Maggiore di Bologna come anestesista-rianimatore, poi ha diretto il reparto di rianimazione, il 118 e infine il dipartimento di emergenza. È stato fra i primi medici a costruire quella rete di primo soccorso che ha cambiato la vita di tanti cittadini: la centrale operativa del 118, avviata proprio a Bologna nel 1990. “Si sentiva l’esigenza di avere un coordinamento già da svariati anni, – racconta nel podcast -. Era nato qualcosa dentro la città dopo la strage del 2 agosto 1980 alla stazione". E anche se ora ama andare in bicicletta per "vivere nella natura e tenere fuori tutto il resto", dopo la pensione, ha deciso di impegnarsi in politica per mettere a disposizione la sua esperienza da medico in quegli anni cruciali. "Mi interessa la difesa dei diritti, non solo di quelli dei malati".
"Quando ho dovuto fare un'operazione di estubazione con un bimbo di pochi mesi, Gabriele, c'erano i suoi genitori, - racconta nel podcast - e tu ti trovavi lì, la notte, a pensare 'ci riesco o non ci riesco?'. Da lì ho capito che è vero che il tempo di relazione è il tempo di cura".
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