Cresciuta "tra le lettere e l'orto" in un piccolo paese al confine tra Romagna e Marche, dopo aver studiato teatro a Milano, capisce che non è quella la sua strada e arriva a Bologna con una grande "alleata", la bicicletta, che non è solo un mezzo ma uno stile di vita che "aiuta ad adattarsi ai ritmi della città e alle lunghe distanze, e rende autonome e libere sin da piccole". A descriversi è la consigliera e capogruppo regionale di Alleanza Verdi Sinistra, Simona Larghetti, 40 anni, che è anche consigliera comunale a Bologna.
Nata a Frontino, in provincia di Pesaro Urbino, in un'azienda agricola biologica e biodinamica gestita dal padre, e con la madre insegnante di liceo, Simona Larghetti dopo gli studi si iscrive a Milano, all'Accademia d'arte drammatica Silvio D'Amico, dove però "inizia a fare politica" e viene bocciata. E così, l'approdo a Bologna dove "ho scelto di vivere e dove vivono i miei due figli di 6 e 8 anni". Che definisce "ciclisti per forza" perché "qui non abbiamo l'auto". L'arrivo a Bologna segna anche il suo percorso da ciclo-attivista: fonda l'associazione Salvaiciclisti nel 2012 e anche la prima velostazione italiana, Dynamo, nel 2015. "La bici è un percorso individuale, c'è chi la odia, chi la ama, chi ci arriva dopo tanto tempo - spiega la consigliera, ammettendo anche che - sulle ciclabili di Copenaghen ci si annoia terribilmente".
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