Platone diceva che le cose belle sono difficili da capire, ma il paesaggio sembra sottrarsi a questa legge.
Tutti sanno apprezzare la bellezza, il valore estetico che si riesce a cogliere da sopra una collina, un monte o una terrazza panoramica. Tanto è vero che è un soggetto comune nelle fotografie che riempiono i nostri social network, alla ricerca di "like" e commenti positivi.
Immagini di paesaggi ci vengono incontro da ogni parte, dagli spot televisivi alle pubblicità su giornali e riviste, dal cinema e dai quadri d'arte.
Una forma d'arte alla portata di tutti: chiunque può apprezzare la bellezza e la meraviglia nel guardare il paesaggio, in quanto tutti sappiamo cosa il paesaggio sia.
In realtà, niente di tutto questo è meno vero.
Per osservare il paesaggio c’è bisogno di qualcosa di più di un semplice occhio che lo scorga: ci vuole una riflessione che lo plasmi nella sua diversità, dal mero dato sensibile.
Un errore che nasce dal dualismo della parola paesaggio con panorama, e con la perdita di quei legami tra l'uomo e il proprio territorio.
Un rapporto invece, importante da riscoprire e da far conoscere.
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