Trieste, all'inizio del Novecento, è una città viva e cosmopolita. Tra i caffè e le librerie del centro, immersi nella sua bellezza asburgica affacciata sul mare, si conoscono James Joyce e Italo Svevo. Giovane, cattolico e straniero l'uno, anziano, ebreo e locale l'altro. Ma c'è una cosa che li accomuna: l'aspirazione alla scrittura. La loro relazione, ripercorsa in questa lezione video di Mario Taccone, ci restituisce l'anima di una città, la precarietà del periodo tra le due guerre e un fermento culturale che, con l'"Ulisse" di Joyce e "La coscienza di Zeno" di Svevo, si apre all'inquietudine della modernità. Leggi anche l'articolo di Mario Taccone su Joyce e Svevo, disponibile sia in italiano sia in inglese su https://radicidigitali.eu/2017/11/27/james-joyce-e-italo-svevo-storia-un-po-triestina-un-po-milanese-di-unamicizia/