Firmato da Armando Iannucci oggi parliamo di un film storico… ma anche di una commedia. Di una commedia che parla di storia, ma anche della storia che sembra commedia.
Una pellicola che porta sul grande schermo una pagina dell'Unione Sovietica che avrete sicuramente letto sui libri di scuola: cioè la morte di Stalin. Preparatevi però: questa volta a illustrare i fatti non ci saranno professori, studiosi e accademici. A sbrogliare l'intricatissima matassa di patti, alleanze, ripicche e tradimenti, c'è il regista e sceneggiatore Armando Iannucci.Basato sulla graphic novel francese, di Fabien Nury, la pellicola racconta senza filtri e senza pietà un capitolo di storia rimasto a lungo un tabù. Una narrazione tagliente e dissacrante che smaschera il potere con ironia brutale… perché, in fondo, si sa: Morto Stalin, se ne fa un altro.