In questo nuovo breve e leggero episodio, i Ravioli discutono a lungo delle grandi case di moda italiane, partendo da Fendi, a Prada, a Versace e Prada di nuovo. Come potete aver ormai capito dopo quasi due anni (!!) di podcast, siamo grandi fan di Miuccia. Greta poi porta una sua teoria sul declino dell'interesse pubblico verso le celebrità, usando come case study i SAG Awards. Infine, Zoe ci parla di Kristen e Kirsten, che meritano entrambe l'oscar. 

I Ravioli tornano, come ogni settimana, a cercare di distrarvi/si dalla pandemia. In questa settantaseiesima puntata, Greta è assente e Zoe e Krishan si occupano di fatti locali/italiani: la crisi matrimoniale del Capitano, la svolta sanmarinese di Achille Lauro, un cancellamento presso cinema italiano. Speriamo con le nostre stupidaggini di portarvi un po' di conforto in questi giorni difficili.

I due ravioli milanesi si prodigano nel riassumere un'altra settimana intensa in quanto a eventi pop. Inizia Greta con un’attenta analisi del Halftime show del Super Bowl LVI in cui si ragiona sull’importanza socio-culturale della musica hip-hop e R&B nella cultura americana. Si passa poi a discutere delle ultimissime vicissitudini in case Kardashian-West. Krishan ripercorre le tappe di una settimana molto intensa per Kanye su Instagram, interviene poi Zoe per dire la sua sul suo argomento preferito. I ravioli passano poi all’ultimissima copertina di British Vogue per poi recensire la serie TV che vedrà Viola Davis nelle veci di Michelle Obama. A fine puntata, i ravioli si rendono conto di aver trattato solo di Black Excellence e si auto-lodano nel averlo fatto senza farlo apposta proprio durante il Black History Month.

In questa puntata brevissima, i Ravioli hanno il grandissimo piacere di ri-ospitare Santa Cecilia (freelance writer, stylist, life-coach) per parlare del festival nazionalpopolare per antonomasia. Si parla di musica, moda, gossip e molto altro passando per i momenti migliori vs peggiori, sesso occasionale di Tananai, i pettorali di Rkomi, il guardaroba di Orietta Berti, Drusilla Foer e tanto altro. Krishan conduce e Amadeus trema. Ciao Ciao! Avvertenza: questa puntata non è stata sponsorizzata da ENI o Costa Toscana.

In questa settantatreesima puntata i Ravioli tornano al completo + 1. Essendo che registrano durante la prima serata di Sanremo, la collega e amica Laura Monti segue il festival e aggiorna i Ravioli in tempo reale come inviata dal paese reale. Nel frattempo il podcast va avanti come al solito, iniziando da LA GRAVIDANZA DI RIHANNA. Poi Kri e Zoe parlano di Wordle e Spotify, ma niente compete con LA GRAVIDANZA DI RIHANNA.

In questo settantunesimo episodio, la amata Zoe ritorna in pentola con i ravioli. Ci racconta delle sue avventure in Islanda, tra burroni, pesci e tabacco masticabile. Krishan poi mantiene le radici bauscia del podcast con una rassegna della settimana della moda uomo di Milano che ha coinvolto Jeff Goldblum, NFT e un piccione. Infine Greta cerca di parlare della serie del momento Euphoria senza fare troppo spoiler a Krishan e ai pochi altri rimasti che sono indietro di 2 anni.  

Zoe è ancora in Islanda e i corrispondenti da Londra e Brooklyn propongono l'ennesima puntata milanese. Inizia Krishan con una rassegna dei Golden Globes per poi discutere della serie And Just Like That e il film The Lost Daughter (Netflix is the new Amazon cit.). Si passa poi a recensire l’articolo di Julia Fox su Interview Mag sul suo appuntamento con Kanye West per poi parlare di Yeezy Gap Engineered, la nuova collab tra Ye e Demna di Balenciaga. Dulcis in fundo, Greta di scandalizza della nuova moda di acquistare shopping bags griffate per poi concludere con un’analisi dell’ultimissima moda del momento: il balaclava. Questa puntata l'abbiamo dedicata a Karl Marx. 

La puntata che tutti stavate aspettando, i Ravioli finalmente commentano House of Gucci e per commentarlo meglio invitano in studio l’ascoltatrice/architetta Matilda Tonveronachi detta “Titta” (IG:@matildatitta). Per favore apprezzate l’episodio che 2 su 4 dei partecipanti ora hanno il Covid. Forse che siamo stati troppo cattivi? Non siamo particolarmente etici, ma siamo fair (cit.).