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Sessant'anni fa, l'inaugurazione del Traforo del Monte Bianco segnò una svolta nei collegamenti tra Francia e Italia. Questo capolavoro di ingegneria, scavato nel cuore delle Alpi, è una testimonianza della maestria tecnica, della determinazione umana e della cooperazione internazionale. Per commemorare questa pietra miliare, il romanzo di Sara Loffredi Fronte di Scavo accompagna i lettori alla scoperta delle vite dei lavoratori che hanno reso possibile questo progetto monumentale. Sara Loffredi parla con David Glaser di geneveMonde in un'intervista di 20 minuti in italiano (traduzione scritta qui sotto).
Ispirata dalla dura realtà dei lavoratori sotterranei, Sara Loffredi fonde magistralmente l'accuratezza storica con la libertà narrativa, creando una storia precisa e profondamente commovente. Al centro del romanzo c'è Ettore, un protagonista complesso, oppresso dal suo passato e dalle sue insicurezze, il cui viaggio rispecchia le lotte fisiche e psicologiche dei lavoratori. Al suo fianco, l'enigmatico Samiel, un mistico “rabeilleur” (guaritore), aggiunge profondità e ricchezza culturale alla narrazione. La scrittura di Sara Loffredi raggiunge un perfetto equilibrio tra precisione tecnica e narrazione poetica, permettendo ai lettori di sentire il peso di ogni scavo e la speranza che ha spinto avanti i lavoratori.
Al di là del lavoro fisico, il romanzo mette in luce la crescita personale dei personaggi e il costo umano dei grandi progetti infrastrutturali. Il legame personale dell'autrice con la storia – un suo parente ha lavorato al tunnel negli anni '70 – aggiunge un ulteriore livello di autenticità e profondità emotiva.
Il tunnel del Monte Bianco ha avuto un profondo impatto sul commercio tra Francia, Italia e Svizzera, influenzando in modo particolare Ginevra, che ha vissuto importanti cambiamenti economici e geopolitici. Sebbene la sua costruzione abbia suscitato dibattiti ambientali e politici, rimane un potente simbolo di cooperazione e resilienza. Fronte di Scavo ci ricorda una verità universale: l'unità e la perseveranza umana possono superare anche le sfide più grandi.
Nella seconda parte di questa serie audio in due parti, la storica Francesca Piana discute il ruolo cruciale di Ginevra nella realizzazione del tunnel.
Intervista di David Glaser, ascolta la seconda parte (in inglese) della serie audio con la storica Francesca Piana qui.
Hébergé par Acast. Visitez acast.com/privacy pour plus d'informations.
Sessant'anni fa, l'inaugurazione del Traforo del Monte Bianco segnò una svolta nei collegamenti tra Francia e Italia. Questo capolavoro di ingegneria, scavato nel cuore delle Alpi, è una testimonianza della maestria tecnica, della determinazione umana e della cooperazione internazionale. Per commemorare questa pietra miliare, il romanzo di Sara Loffredi Fronte di Scavo accompagna i lettori alla scoperta delle vite dei lavoratori che hanno reso possibile questo progetto monumentale. Sara Loffredi parla con David Glaser di geneveMonde in un'intervista di 20 minuti in italiano (traduzione scritta qui sotto).
Ispirata dalla dura realtà dei lavoratori sotterranei, Sara Loffredi fonde magistralmente l'accuratezza storica con la libertà narrativa, creando una storia precisa e profondamente commovente. Al centro del romanzo c'è Ettore, un protagonista complesso, oppresso dal suo passato e dalle sue insicurezze, il cui viaggio rispecchia le lotte fisiche e psicologiche dei lavoratori. Al suo fianco, l'enigmatico Samiel, un mistico “rabeilleur” (guaritore), aggiunge profondità e ricchezza culturale alla narrazione. La scrittura di Sara Loffredi raggiunge un perfetto equilibrio tra precisione tecnica e narrazione poetica, permettendo ai lettori di sentire il peso di ogni scavo e la speranza che ha spinto avanti i lavoratori.
Al di là del lavoro fisico, il romanzo mette in luce la crescita personale dei personaggi e il costo umano dei grandi progetti infrastrutturali. Il legame personale dell'autrice con la storia – un suo parente ha lavorato al tunnel negli anni '70 – aggiunge un ulteriore livello di autenticità e profondità emotiva.
Il tunnel del Monte Bianco ha avuto un profondo impatto sul commercio tra Francia, Italia e Svizzera, influenzando in modo particolare Ginevra, che ha vissuto importanti cambiamenti economici e geopolitici. Sebbene la sua costruzione abbia suscitato dibattiti ambientali e politici, rimane un potente simbolo di cooperazione e resilienza. Fronte di Scavo ci ricorda una verità universale: l'unità e la perseveranza umana possono superare anche le sfide più grandi.
Nella seconda parte di questa serie audio in due parti, la storica Francesca Piana discute il ruolo cruciale di Ginevra nella realizzazione del tunnel.
Intervista di David Glaser, ascolta la seconda parte (in inglese) della serie audio con la storica Francesca Piana qui.
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