
Sign up to save your podcasts
Or
A cinque anni dall’assassinio di Sarah Halimi, la donna ebrea parigina uccisa il 4 aprile del 2017 da un suo vicino di casa islamico al grido di “Allah akbar”, giustizia “ancora non è stato fatta”. E questo nonostante “perizie, contro-perizie, la mobilitazione senza sosta di tante associazioni”. È quanto evidenzia in queste ore il Crif, il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia, sottolineando come la vicenda resti nel suo insieme, da qualunque punto la si guardi, una ferita aperta.
A cinque anni dall’assassinio di Sarah Halimi, la donna ebrea parigina uccisa il 4 aprile del 2017 da un suo vicino di casa islamico al grido di “Allah akbar”, giustizia “ancora non è stato fatta”. E questo nonostante “perizie, contro-perizie, la mobilitazione senza sosta di tante associazioni”. È quanto evidenzia in queste ore il Crif, il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia, sottolineando come la vicenda resti nel suo insieme, da qualunque punto la si guardi, una ferita aperta.