È il 26 agosto 2010 quando ad Avetrana, in provincia di Taranto, una ragazza esce di casa, subito dopo pranzo, per andare al mare con la cugina Sabrina e un’altra amica. La giovane si chiama Sarah Scazzi, ha quindici anni. Da quel momento le sue tracce si perdono nel nulla. E la sua storia diventerà un caso mediatico senza precedenti.

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La scomparsa di Sarah Scazzi è ormai un caso nazionale. Gli inquirenti, ma ancor più i media, scandagliano la vita dei protagonisti fra storie d’amore, rancori e gelosie. Tutto però cambia quando, in modo del tutto accidentale, per la prima volta dopo 33 giorni dalla scomparsa della ragazza viene interrogato lo zio, Michele Misseri.

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Il 6 ottobre 2010 Michele Misseri confessa di aver ucciso la nipote Sarah Scazzi. Il caso sembrerebbe risolto. Eppure, il 15 ottobre 2010 Misseri, durante un sopralluogo nel garage della sua villetta, prima conferma quanto confessato il 6 ottobre, poi, dopo tre ore in cui non si sa cosa sia accaduto, cambia versione. E per la prima volta tira in ballo sulla scena del delitto sua figlia Sabrina. Riscrivendo per sempre il destino della sua famiglia e di questa vicenda.

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Un cambio di versione dopo l’altro, Michele Misseri coinvolge sempre più la figlia Sabrina sulla scena del crimine. E a lei - interrogatorio dopo interrogatorio, stop dopo stop - imputa infine l’intera responsabilità dell’omicidio.

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Voci di paese, fiorai che sognano e migliaia di pagine di atti processuali. La tragedia di Sarah Scazzi, che è sempre più uno show televisivo, trova i suoi nuovi protagonisti. Due testimonianze esclusive - del fioraio Giovanni Buccolieri e della supertestimone Anna Pisanò, raggiunta dagli autori del podcast dopo lunghe ricerche in Germania - generano interrogativi su ciò che il 26 agosto 2010 è realmente accaduto.

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Nella puntata conclusiva del podcast, Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni ripercorrono gli aspetti più inquietanti e controversi dell’omicidio di Sarah Scazzi. Attraverso le confessioni di Michele Misseri, che ribadisce di essere l’unico colpevole, e le incongruenze emerse dalle indagini e dai processi, si ragiona sulla solidità delle condanne inflitte a Cosima Serrano e Sabrina Misseri. L’autopsia con le sue mancanze, ma anche la controversa “testimonianza sognata“ del fioraio Giovanni Buccolieri, le celle telefoniche e gli orari dell’omicidio, diventano oggetto di un’analisi senza precedenti. Tutto per ricostruire come mai fatto prima l’ultimo giorno della giovane vita di Sarah Scazzi.

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Perché Michele Misseri, ormai libero dopo 8 anni di carcere, continua a definirsi l’unico colpevole dell’omicidio di Sarah Scazzi, mentre sua figlia Sabrina e sua moglie Cosima, condannate all’ergastolo, seguitano a professarsi innocenti? Come mai tutti i cambi di versione dell’uomo - che fece ritrovare in fondo a un pozzo il corpo della nipote - sono sempre preceduti da lunghi stop negli interrogatori, pause durante le quali non si sa cosa sia avvenuto?

 L’omicidio di Sarah Scazzi, quindicenne scomparsa da Avetrana il 26 agosto 2010, è uno dei più clamorosi e controversi fatti di cronaca nera italiana.

 Lasciando a chi ascolta la possibilità di farsi la propria idea, Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni, che da anni si occupano della vicenda e già autori del libro SARAH, LA RAGAZZA DI AVETRANA (Fandango Libri), con documenti inediti e testimonianze esclusive di persone coinvolte e mai sentite prima, firmano il podcast definitivo sul caso.

 Un racconto lucido e potente, che indaga a tutto tondo le manipolazioni mediatiche e i buchi neri della vicenda, coinvolgendo i protagonisti di questa storia, a cominciare da Michele Misseri. Un’inchiesta che scava oltre le apparenze per interrogarsi su cosa sia davvero successo, un giorno di fine estate, alla giovane Sarah Scazzi.

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