Il nido è il primo luogo di socializzazione per un bambino al di fuori della famiglia. Qui in particolare il bambino inizia a relazionarsi con i propri pari.

In un simile contesto, la presenza di figure educative differenti tra loro è una ricchezza per il bambino. Ad esempio una figura maschile può contribuire a mettere a proprio agio i bambini.

È questo che testimonia l’esperienza di Salvatore Amabile, educatore alla Stella Mission Bambini di Napoli. Continuiamo con lui il nostro viaggio alla scoperta della “vera inclusione”.

La diversità è una risorsa. Ed è una risorsa abbondante, perché ognuno di noi è unico e irripetibile, diverso da chiunque altro.

Com’è bello allora vedere che questa risorsa può essere valorizzata. Non solo accogliendo al nido o a scuola bambini con qualche forma di disabilità. Ma anche dando un ruolo educativo a chi di qualche forma di disabilità è portatore.

Questa è la storia di Edith, aiuto-maestra presso la Stella Mission Bambini di Napoli. Una storia che è la sua mamma a raccontarci.

I primi anni di vita sono fondamentali per lo sviluppo del bambino. Forse anche per questo, i legami affettivi che si creano all’asilo o alla scuola dell’infanzia possono essere molto forti e durare nel tempo.

Anche la cura dell’altro, imparata fin da piccoli, dura nel tempo. E l’attenzione verso gli altri è tipica di un servizio inclusivo, come la Stella Mission Bambini di Napoli.

A guidarci in questa nuova tappa alla scoperta dell’Italia dei più piccoli, è la mamma di tre bambini che hanno frequentato o frequentano questa Stella. Seguiamola insieme.

Un servizio educativo rivolto ai più piccoli non coinvolge solo i bambini. Ma si allarga anche a famiglie, professionisti con competenze specifiche e a tutta la comunità. Solo così è possibile realizzare una vera inclusione sociale, valorizzando le potenzialità di ogni singolo bambino, anche di quelli con qualche forma di disabilità.

Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle attività della Stella Mission Bambini di Napoli, nata per coronare un impegno della Fondazione sul territorio di Fuorigrotta-Bagnoli iniziato oltre 10 anni fa.

Siamo a Napoli, in una zona di confine tra i quartieri di Fuorigrotta e Bagnoli e il comune di Pozzuoli. Un territorio che, dopo la chiusura delle grandi fabbriche, paga ancora oggi il prezzo dell’industrializzazione: un forte inquinamento.

Ma questo è anche un territorio che ha vissuto negli ultimi decenni un grande cambiamento: ora qui insieme alle famiglie degli ex operai, vivono tante famiglie della borghesia che si sono trasferite da Posillipo.

In quest’area strategica è nata la Stella Mission Bambini di Napoli: un servizio che offre una preziosa opportunità educativa a molti bambini.

Dalle 08,00 del mattino la Stella Mission Bambini di Catania, situata all'interno del centro Talità Kum, si colora di voci, sorrisi, giochi e balli di bambini, che lì trovano un tempo per crescere, per sperimentarsi e per conoscersi.

I piccoli frequentatori della Stella Mission Bambini imparano da piccoli che dentro sé possono trovare un universo di cose belle.

Così è successo a Giada, che ha fatto il suo ingresso al centro a 8 anni e ora, che di anni ne ha 26 ed è madre, ci torna perché anche le sue figlie possano essere accolte dalla Stella Mission Bambini di Catania.

Suor Daniela, arrivata a Librino per mettersi al servizio della comunità e dei bambini.

"All'inizio l'impatto è stato duro: ero guardata con curiosità, pregiudizio e sospetto, ma ora Librino è casa"

Insieme agli educatori e alle educatrici del centro, Suor Daniela è diventata una colonna portante della Stella Mission Bambini di Catania, dove si occupa dei bambini della fascia 0-6 anni.

I piccoli che frequentano il servizio abitano tutti a Librino e le loro mamme, che nella maggior parte dei casi sono le uniche delegate alla loro educazione, si affidano spesso alla Stella Mission Bambini per ricevere supporto, uscire dal proprio isolamento e confrontarsi con le altre mamme.

Lavorare con tutta la comunità che circonda ogni bimbo è fondamentale per dare loro gli strumenti per crescere felici.

Tra i palazzoni che costituiscono il quartiere di Librino - quasi una piccola città che ospita oltre 60 mila abitanti - ci sono famiglie che lavorano in centro città e hanno la possibilità di uscire dal quartiere.

Poi ci sono famiglie che invece abitano in case popolari, senza lavoro o con problemi con la legge.

Questa disparità si riflette inevitabilmente sui bambini, la cui vita quotidiana è spesso caratterizzata da una grande complessità.

La Stella Mission Bambini di Catania si è posta al livello delle persone, ascoltando i bisogni delle ragazzine che dovevano abbandonare il centro perché stavano per diventare madri giovanissime, ascoltando i bisogni dei bambini costretti a comportarsi da adulti e crescere il proprio fratello, ascoltando i bisogni di tutte le famiglie, appesantite da una quotidianità difficile.

Librino, il quartiere con la peggior nomea di tutta Catania, è un luogo fatto di sfumature complesse, che possono essere comprese solo da vicino.

Anche qui è nata una Stella Mission Bambini, uno dei servizi educativi del progetto Scintilla, che grazie alla sua rete di "stelle" si rivolge più piccoli.

A Librino, il lavoro della Stella Mission Bambini di Catania è volto a proiettare i bambini del quartiere oltre l'isolamento e le difficoltà, dando loro gli strumenti per crescere e risplendere.

Diventare genitori è una grande responsabilità, a cui non sempre è facile far fronte nella nostra società. In particolare tante mamme nei primi anni di vita dei figli affrontano periodi in cui sentono di non ricevere tutto l’aiuto necessario.

L’aiuto di cui hanno bisogno è quello di un servizio educativo per la prima infanzia, come la Stella Mission Bambini di Sesto San Giovanni. E in modo particolare per i bambini, il nido rappresenta una grande opportunità di socializzazione e crescita in una fase cruciale dello sviluppo personale. A raccontarcelo è Serena Sartirana, coordinatrice dei progetti area infanzia di Mission Bambini.