Sergio Bruni
La leggenda della canzone napoletana, prima ancora di essere artista, fu un giovane che scelse di combattere per la libertà, dimostrando come l'impegno civile e la passione culturale siano due facce della stessa medaglia per la difesa della dignità umana.
Prima di diventare la voce simbolo di Napoli con il nome d'arte di Sergio Bruni, Guglielmo Chianese era un giovane soldato.
Durante le Quattro Giornate, il 29 settembre 1943, partecipò a un'azione per salvare il ponte di Chiaiano minato dai tedeschi.
In un conflitto a fuoco per difendere un ragazzo invalido aggredito da soldati nazisti, venne gravemente ferito al torace e a una gamba, riportando una menomazione permanente.
Proprio durante la lunga degenza in ospedale incontrò il musicista che lo incoraggiò a dedicarsi al canto, dando inizio alla sua straordinaria carriera.
La sua esperienza nella Resistenza segnò profondamente la sua arte, come testimoniano le sue interpretazioni piene di rigore e la scelta di cantare, in "Napule Nun T' 'o Scurdà", la rivolta e la dignità del popolo napoletano.
Unì sempre al successo artistico un profondo impegno civile, culminato nella creazione di un centro per insegnare gratuitamente ai giovani.
Il ricordo di Sergio Bruni, il soldato che diventò la voce di Napoli, è stato letto da Ciro Brescia della sezione ANPI Napoli Vasto "Lenuccia".
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Un'iniziativa realizzata grazie ai volontari e le volontarie delle sezioni ANPI di Napoli e provincia.
Hanno aderito compagne e compagni delle sezioni:
ANPI Napoli Centro “Antonio Amoretti”
ANPI Napoli Area Flegrea “Salvatore Serio”
ANPI Napoli Vasto “Lenuccia”
ANPI Napoli Collinare “Aedo Violante”
ANPI Napoli Vomero Arenella “Vincenzo Siniscalchi”
ANPI Napoli Est “Aurelio Ferrara”
ANPI Santa Anastasia “Caduti della Flobert”
ANPI Isola d'Ischia "Teresa Mattei"
ANPI Torre del Greco