Dal 1547, quando a Siena divenne governatore Diego Hurtado di Mendoza, diplomatico nonché fine scrittore, in città arrivarono anche le sue truppe spagnole, che per continuare l’allegra vita iberica si portarono appresso anche una notevole quantità di prostitute, le quali continuarono così la loro spregiudicata carriera di portatrici d’amore in città. Di loro c’è ancora il segno nella toponomastica nella centralissima contrada della Giraffa, come via delle Vergini - il cui nome sa tanto di presa in giro -, strada che unisce via Baroncelli al piccolo vicolo della Viola, che prende il nome da una celebre prostituta che aveva un rinomato bordello proprio in quella via, ma che circa due secoli dopo era conosciuto anche come vicolo del Buon Costume. Essendo le prostitute senesi un gran numero, vien da sé che dovevano esserci anche parecchie querelle sui clienti e sul come procurarsene di nuovo a scapito di altre meretrici. E difatti nel luglio del 1561 furono arrestate e finirono in carcere Presidia Dominici da Santa Fiora, Donna Maddalena e Caterina Guglielmi detta la Ciabattina, lavoratrici a San Marco, perché colpevoli di essere “entrate nel convento di Sant’Agostino e tentato commercio con i frati”.
© Editoriale Programma - Alessandra Artale