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La comunicazione è l'ossigeno delle relazioni umane: senza di essa, le connessioni si atrofizzano e muoiono, lasciando spazio all'ascesa di conflitti e incomprensioni. Nella sfera personale, così come in quella globale, l'assenza di comunicazione è terreno fertile per la tossicità relazionale, poiché le persone iniziano a riempire i vuoti con supposizioni e pregiudizi, che spesso sono sbagliati e negativi.
Le guerre, nel contesto internazionale, possono essere viste come il risultato più tragico e distruttivo della cessazione della comunicazione. L'incapacità, ma ancor di più, la mancanza di volontà di dialogare, porta al deterioramento delle relazioni diplomatiche e all'escalation verso il conflitto. Quando i canali comunicativi si chiudono, le parti in conflitto si affidano a percezioni distorte e retorica infiammatoria, realizzando la fallacia della comunicazione, argomento di studio che coinvolge linguisti, filosofi, sociologi e psicologi.
La fallacia della comunicazione si riferisce all'idea errata secondo cui la sola trasmissione di informazioni costituisca una comunicazione efficace. Questa fallacia trascura gli aspetti importanti come il contesto, la percezione del ricevente, i processi interpretativi, e il feedback.
La comunicazione è, invece, uno strumento di connessione, di chiarimento, e di risoluzione dei conflitti, la chiave attraverso cui possiamo sviluppare comprensione e compassione.
La comunicazione è il ponte che collega gli individui e le culture, permettendo la crescita e l’evoluzione, non per altro la sua radice etimologica è: “unire insieme”.
La comunicazione è l'ossigeno delle relazioni umane: senza di essa, le connessioni si atrofizzano e muoiono, lasciando spazio all'ascesa di conflitti e incomprensioni. Nella sfera personale, così come in quella globale, l'assenza di comunicazione è terreno fertile per la tossicità relazionale, poiché le persone iniziano a riempire i vuoti con supposizioni e pregiudizi, che spesso sono sbagliati e negativi.
Le guerre, nel contesto internazionale, possono essere viste come il risultato più tragico e distruttivo della cessazione della comunicazione. L'incapacità, ma ancor di più, la mancanza di volontà di dialogare, porta al deterioramento delle relazioni diplomatiche e all'escalation verso il conflitto. Quando i canali comunicativi si chiudono, le parti in conflitto si affidano a percezioni distorte e retorica infiammatoria, realizzando la fallacia della comunicazione, argomento di studio che coinvolge linguisti, filosofi, sociologi e psicologi.
La fallacia della comunicazione si riferisce all'idea errata secondo cui la sola trasmissione di informazioni costituisca una comunicazione efficace. Questa fallacia trascura gli aspetti importanti come il contesto, la percezione del ricevente, i processi interpretativi, e il feedback.
La comunicazione è, invece, uno strumento di connessione, di chiarimento, e di risoluzione dei conflitti, la chiave attraverso cui possiamo sviluppare comprensione e compassione.
La comunicazione è il ponte che collega gli individui e le culture, permettendo la crescita e l’evoluzione, non per altro la sua radice etimologica è: “unire insieme”.