"Una immoralità pervicace; un indegno vilipendio d’ogni principio e d’ogni legge; una ferocia che, per nostra sorte, ha pochi esempi, nutrita e cresciuta in un animo corrotto; un disordine, una perturbazione di affetti sfrenatissimi: questo è, e non altro, che visibilmente sfolgora dal fatto della sentenza".
La storia dell'ultima avvelenatrice giustiziata in Italia.