Dopo l'assassinio, mascherato da assunzione in cielo, di Romolo, dedichiamo la seconda lezione ai successivi 6 re di Roma (715-509). Come suddivisione generale è possibile individuare un periodo di monarchia "per delega" nel quale il depositario del potere rimane il Senato che, insieme al popolo riunito nelle curie, eleggeva il re; e un secondo periodo, detto della monarchia "etrusca", nel quale, dopo un pacifico passaggio sotto la dominazione etrusca, il principio monarchico è andato sempre più rafforzandosi, arrivando allo strappo definitivo con l'aristocrazia patrizia riunita nel Senato. Ad ogni re la tradizione assegna poi uno specifico pacchetto di innovazioni o, come nel caso di Servio Tullio, riforme destinate a radicarsi nella società romana fino alle guerre civili del I secolo a.C..