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Chi o che cosa influenza e controlla il nostro modo di pensare? Da dove vengono i nostri schemi e i nostri condizionamenti? E in che modo influenzano il nostro comportamento e le nostre decisioni?
undefinedIl duo zurighese Strange Modes esplora la questione del “chi costruisce le case nella tua testa”, ovvero i nostri ostacoli interiori, come dice il titolo dell’album “Who builds the houses in your head”.
undefinedSarah Calörtscher e Mathias Hauser osservano un patriarcato che si sta frantumando, commentano il nostro grandioso fallimento nel coesistere con il mondo e con la vita che lo abita. Lo fanno in un disco di 8 canzoni suddivise in 3 parti (“3 atti”, per usare il gergo teatrale a loro tanto caro) molto diverse tra loro: partenza, contemplazione e rassegnazione, come l’immagine finale di disco: “piante che arrampicano sulla tua casa, tanto a loro non importa se esistiamo o ci estinguiamo. Per questo, la cosa migliore che possa emergere da un mondo in decadenza è l’arte”.
undefinedI contrasti con cui giocano Strange Modes sono evidenti in questo bel album indie rock svizzero dove la voce gentile di Sarah e le armonizzazioni delicate di Hauser, fanno da contraltare a un suono che è una montagna russa di intensità: si va dal vigore alla leggerezza, dallo stato di coscienza alterata che rasenta la psichedelia e su fino a una potenza quasi noise.
undefinedSandra Romano ha incontrato Strange Modes a Zurigo
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By RSI - Radiotelevisione svizzeraChi o che cosa influenza e controlla il nostro modo di pensare? Da dove vengono i nostri schemi e i nostri condizionamenti? E in che modo influenzano il nostro comportamento e le nostre decisioni?
undefinedIl duo zurighese Strange Modes esplora la questione del “chi costruisce le case nella tua testa”, ovvero i nostri ostacoli interiori, come dice il titolo dell’album “Who builds the houses in your head”.
undefinedSarah Calörtscher e Mathias Hauser osservano un patriarcato che si sta frantumando, commentano il nostro grandioso fallimento nel coesistere con il mondo e con la vita che lo abita. Lo fanno in un disco di 8 canzoni suddivise in 3 parti (“3 atti”, per usare il gergo teatrale a loro tanto caro) molto diverse tra loro: partenza, contemplazione e rassegnazione, come l’immagine finale di disco: “piante che arrampicano sulla tua casa, tanto a loro non importa se esistiamo o ci estinguiamo. Per questo, la cosa migliore che possa emergere da un mondo in decadenza è l’arte”.
undefinedI contrasti con cui giocano Strange Modes sono evidenti in questo bel album indie rock svizzero dove la voce gentile di Sarah e le armonizzazioni delicate di Hauser, fanno da contraltare a un suono che è una montagna russa di intensità: si va dal vigore alla leggerezza, dallo stato di coscienza alterata che rasenta la psichedelia e su fino a una potenza quasi noise.
undefinedSandra Romano ha incontrato Strange Modes a Zurigo
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