Sutri è un borgo arroccato su un colle di tufo, nel cuore della Tuscia. Circondata dai boschi, Sutri è chiamata “La porta dell’Etruria”. Le sue origini sono assai remote, dicono risalga all’età del bronzo o addirittura sia stata fondata dal Dio Saturno. La Necropoli etrusca, il suggestivo Anfiteatro Romano, il Mitreo, l’elegante Villa Signorelli sono i luoghi che raccontano di un passato ricco di storia. Il borgo del paese è un reticolo di stradine, piazze, su cui affacciano palazzi d’un tempo e le antiche case in tufo rosso. Le numerose chiese di Sutri riportano bellezze artistiche ed architettoniche di notevole pregio. A Sutri, passa anche un tratto della celeberrima Via Francigena, lo storico cammino percorso dai pellegrini che collega la cattedrale di Canterbury alla città di Roma. Ma a Sutri, passa pure la Via Cassia. Ed è proprio lungo questo tragitto, appena fuori paese, che si trova una grotta etrusca detta la Grotta di Orlando.
Secondo una leggenda, in questo antro composto di due stanze e una colonna, nacque il valoroso paladino Orlando. La madre Berta era la sorella di Carlo Magno e quel figlio fu il frutto dell’amore con il giovane Milone. Costui era un brav’uomo e valoroso condottiero, ma privo di titoli nobiliari. Carlo Magno, saputo dell’unione di Berta con quell’uomo dalle umili origini, diseredò la sorella e la cacciò dal castello. Milone e Berta si misero allora in cammino verso Roma, per chiedere l’aiuto del Papa. Giunti nei pressi di Sutri, Berta fu colta dalle doglie e partorì Orlando in una grotta solitaria. Si narra che una volta, il piccolo ancora in fasce sfuggì alle mani della madre e rotolò sull’erba del prato. Berta esclamò “Oh, le petit Roland!”. Da allora, quella valle prese il nome di Valle Rotoli.
Orlando crebbe a Sutri e diventò presto un condottiero forte e abile. Un giorno d’inverno, Carlo Magno si trovò di passaggio nel borgo, era diretto a Roma per essere incoronato. Il giovane Orlando ne approfittò per introdursi a un banchetto del Re. Si travestì da servitore e riuscì a sottrarre proprio la coppa, dalla quale aveva appena bevuto il sovrano. Carlo Magno se ne accorse e volle sfidare il ragazzo a ripetere quella giocosa malefatta. L’indomani, Orlando riuscì di nuovo a trafugare la coppa regale. Nel frattempo, i fedelissimi del Re incontrarono Berta per le strade di Sutri e la riconobbero. Tornati alla corte, riferirono tutto a Carlo Magno. Fu così che il re, scoperta l’identità di quell’abile giovanotto, decise di ricongiungere tutta la sua famiglia. Nato in una grotta, di un borgo della Tuscia, Orlando venne presto nominato Paladino di Francia e divenne protagonista di famose gesta cavalleresche.