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E anche quest’anno ci siamo, il 31 dicembre si avvicina ed è tempo di bilanci. Già il numero, lo scorso anno eravamo quasi a 30, la dice lunga su che tipo di periodo è stato. Non è che non abbia trovato buoni vini, il problema è che, contrariamente a quello che sembra, ho girato e assaggiato meno del consueto. Anche perché, lo ripeto, personalmente non sono un assaggiatore da fiera, non riesco a concentrarmi al banco d’assaggio e ho bisogno invece di tempo e calma per riflettere. Per fortuna quest’anno sono riuscito a ritagliarmi diverse occasioni utili al Vinitaly, una fiera che è così ricca di occasioni da dover essere affrontata al meglio, il consiglio utile è quindi di leggere bene i programmi e prenotare gli appuntamenti migliori! Eccovi dunque la lista dei migliori assaggi di questo 2019, con alcune conferme e tante novità. E la promessa, soprattutto, di bere di più il prossimo anno! Soprattutto vini non italiani, comincerei da un approfondimento sull’Europa diciamo, poi spazio a tutti ovviamente. Intanto, un po’ per caso e un po’ no, già in questa selezione ci sono due grandi vini della Mosella… A conferma, se ce ne fosse bisogno, che il sottoscritto ama i grandi bianchi da invecchiamento (Grechetto compreso). E poi c’è il +1, un vino sì, ma “speciale”!
Buona lettura e buon 2020 a tutti!
Georges Lelektsoglou – Vieilles Vignes de Gervans Crozes-Hermitage 2015
Dalla Francia un Syrah di grande compattezza, frutto intenso, ricco al naso e poi al palato. Coerente e complesso, un bel vino pieno di spunti e di cose da dire nei prossimi anni. Bere o tenere: tenere
Elena Fucci – Titolo 20th anniversary 2017
Splendido nella sua iniziale rotondità, frutto di una selezione nelle vigne più vecchie dell’azienda e un affinamento in tonneaux che lascia una bella impronta. Sembra più pronto del suo omologo, tuttavia l’eleganza e la potenza che esprime fanno presupporre una piacevolezza che andrà a crescere. Chiedersi se sia il miglior “Titolo” in circolazione non ha senso, intanto godetevelo che è meglio. Bere o tenere: tenere
Scala – Cirò Rosso Classico Superiore 2013
Bellissima sorpresa, anche perché non sono un esperto di vini calabresi. Si presenta con un naso ricco e molto interessante, una successione di sentori netti di liquirizia insieme a frutta rossa, resina, boisé e note ematiche. Al palato è morbido ma equilibrato, persistente e piacevole. Bere o tenere: bere (è perfetto ora)
Gancia – Cuvée 60 mesi Alta Langa Brut Metodo Classico 2010
Gran bel Metodo Classico, ricco ed elegante, uno spumante che riesce a dare tanto sia al naso che al palato. Il packaging è di impatto e molto elegante ma aggiunge qualcosa ad una sostanza ben delineata e importante. Felice di rivedere ad alti livelli un’azienda che ultimamente si era fatta vedere solo per i prodotti di fascia bassa (e ci voleva un russo per risollevarla!). Bere o tenere: bere
Carpineto – Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2013
Ancora una volta Carpineto entra in classifica, merito anche dalla fortuna di poter assaggiare ogni anno quasi tutta la loro produzione, nonché alcune “chicche” (come nella degustazione Fisar Roma di fine dicembre). Questo Vino Nobile del 2013, 11esimo nella Top 100 Wine Spectator, si presenta con un naso ampio di ciliegia e prugna, ma anche spezie dolci. Al palato è ovviamente lungo ed equilibrato, si beve bene e dà tanto anche nel finale. Davvero di classe… Bere o tenere: bere
Clemens Busch – Marienburg “Fahrlay-Terrassen” 2016
By Fabio Ciarla - EnoagricolaE anche quest’anno ci siamo, il 31 dicembre si avvicina ed è tempo di bilanci. Già il numero, lo scorso anno eravamo quasi a 30, la dice lunga su che tipo di periodo è stato. Non è che non abbia trovato buoni vini, il problema è che, contrariamente a quello che sembra, ho girato e assaggiato meno del consueto. Anche perché, lo ripeto, personalmente non sono un assaggiatore da fiera, non riesco a concentrarmi al banco d’assaggio e ho bisogno invece di tempo e calma per riflettere. Per fortuna quest’anno sono riuscito a ritagliarmi diverse occasioni utili al Vinitaly, una fiera che è così ricca di occasioni da dover essere affrontata al meglio, il consiglio utile è quindi di leggere bene i programmi e prenotare gli appuntamenti migliori! Eccovi dunque la lista dei migliori assaggi di questo 2019, con alcune conferme e tante novità. E la promessa, soprattutto, di bere di più il prossimo anno! Soprattutto vini non italiani, comincerei da un approfondimento sull’Europa diciamo, poi spazio a tutti ovviamente. Intanto, un po’ per caso e un po’ no, già in questa selezione ci sono due grandi vini della Mosella… A conferma, se ce ne fosse bisogno, che il sottoscritto ama i grandi bianchi da invecchiamento (Grechetto compreso). E poi c’è il +1, un vino sì, ma “speciale”!
Buona lettura e buon 2020 a tutti!
Georges Lelektsoglou – Vieilles Vignes de Gervans Crozes-Hermitage 2015
Dalla Francia un Syrah di grande compattezza, frutto intenso, ricco al naso e poi al palato. Coerente e complesso, un bel vino pieno di spunti e di cose da dire nei prossimi anni. Bere o tenere: tenere
Elena Fucci – Titolo 20th anniversary 2017
Splendido nella sua iniziale rotondità, frutto di una selezione nelle vigne più vecchie dell’azienda e un affinamento in tonneaux che lascia una bella impronta. Sembra più pronto del suo omologo, tuttavia l’eleganza e la potenza che esprime fanno presupporre una piacevolezza che andrà a crescere. Chiedersi se sia il miglior “Titolo” in circolazione non ha senso, intanto godetevelo che è meglio. Bere o tenere: tenere
Scala – Cirò Rosso Classico Superiore 2013
Bellissima sorpresa, anche perché non sono un esperto di vini calabresi. Si presenta con un naso ricco e molto interessante, una successione di sentori netti di liquirizia insieme a frutta rossa, resina, boisé e note ematiche. Al palato è morbido ma equilibrato, persistente e piacevole. Bere o tenere: bere (è perfetto ora)
Gancia – Cuvée 60 mesi Alta Langa Brut Metodo Classico 2010
Gran bel Metodo Classico, ricco ed elegante, uno spumante che riesce a dare tanto sia al naso che al palato. Il packaging è di impatto e molto elegante ma aggiunge qualcosa ad una sostanza ben delineata e importante. Felice di rivedere ad alti livelli un’azienda che ultimamente si era fatta vedere solo per i prodotti di fascia bassa (e ci voleva un russo per risollevarla!). Bere o tenere: bere
Carpineto – Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2013
Ancora una volta Carpineto entra in classifica, merito anche dalla fortuna di poter assaggiare ogni anno quasi tutta la loro produzione, nonché alcune “chicche” (come nella degustazione Fisar Roma di fine dicembre). Questo Vino Nobile del 2013, 11esimo nella Top 100 Wine Spectator, si presenta con un naso ampio di ciliegia e prugna, ma anche spezie dolci. Al palato è ovviamente lungo ed equilibrato, si beve bene e dà tanto anche nel finale. Davvero di classe… Bere o tenere: bere
Clemens Busch – Marienburg “Fahrlay-Terrassen” 2016