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Ci sono cose che non scompaiono – scrive Byung-Chul Han nel suo libro Topologia della violenza. La violenza è una di queste. La modernità non si distingue per l’avversione alla violenza, Semplicemente la violenza cambia forma costantemente.
Si modifica secondo le caratteristiche della società. Oggi si sta trasformando in una violenza invisibile; sta diventando da frontale a virale, da brutale a mediata, da reale a virtuale, da fisica a psicologica, da negativa a positiva. In questi movimenti può dare l’impressione di scomparire, perché diventa meno visibile, fino a diventare una sola cosa con il suo opposto: la libertà. La violenza efferata sta mutando in una violenza anonima, desoggettivata, sistemica, integrata all’interno della società.
Ci sono cose che non scompaiono – scrive Byung-Chul Han nel suo libro Topologia della violenza. La violenza è una di queste. La modernità non si distingue per l’avversione alla violenza, Semplicemente la violenza cambia forma costantemente.
Si modifica secondo le caratteristiche della società. Oggi si sta trasformando in una violenza invisibile; sta diventando da frontale a virale, da brutale a mediata, da reale a virtuale, da fisica a psicologica, da negativa a positiva. In questi movimenti può dare l’impressione di scomparire, perché diventa meno visibile, fino a diventare una sola cosa con il suo opposto: la libertà. La violenza efferata sta mutando in una violenza anonima, desoggettivata, sistemica, integrata all’interno della società.
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