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Venti nuove pietre d’inciampo hanno trovato collocazione, quest’oggi, tra i marciapiedi di Trieste. A causa del perdurare dell’emergenza pandemica l’artista Gunter Demnig, ideatore e promotore di un progetto che vede ormai un’ampia diffusione in tutta la città, non è potuto essere presente come consuetudine. La posa delle stolpersteine è stata così affidata ai discendenti delle vittime della persecuzione nazifascista di cui si è scelto di perpetuare il ricordo. Un’iniziativa che nasce dalla Comunità ebraica, con la collaborazione dell’amministrazione comunale, e che si è aperta nel nome della Testimone della Shoah Lucia Eliezer Del Cielo (1925-2014) che 19enne fu deportata a Ravensbruck e a Bergen Belsen.
Venti nuove pietre d’inciampo hanno trovato collocazione, quest’oggi, tra i marciapiedi di Trieste. A causa del perdurare dell’emergenza pandemica l’artista Gunter Demnig, ideatore e promotore di un progetto che vede ormai un’ampia diffusione in tutta la città, non è potuto essere presente come consuetudine. La posa delle stolpersteine è stata così affidata ai discendenti delle vittime della persecuzione nazifascista di cui si è scelto di perpetuare il ricordo. Un’iniziativa che nasce dalla Comunità ebraica, con la collaborazione dell’amministrazione comunale, e che si è aperta nel nome della Testimone della Shoah Lucia Eliezer Del Cielo (1925-2014) che 19enne fu deportata a Ravensbruck e a Bergen Belsen.