Dopo due settimane di pausa, il ritorno della F1 con il Gp del Belgio ha rappresentato un nuovo capitolo del dominio Mclaren: vittoria per Oscar Piastri che gioca ancora d’astuzia ai danni del compagno Norris, ora a -16 punti di distacco in classifica. Egemonia papaya interrotta solo nella Sprint race vinta da un superlativo Max Verstappen.

Le principali curiosità alla vigilia erano legate alla novità della sospensione posteriore portata dalla Ferrari. Risultato? Ancora troppo presto per giungere a conclusioni ma a livello di prestazioni la rossa si è confermata secondo forza con un superlativo Leclerc e un Hamilton che invece in condizioni normali ha fatto troppa fatica. Per Kimi Antonelli è un momento complicato ma forse opportuno in ottica crescita. Nel frattempo nasce la polemica relativa alla partenza ritardata di oltre un’ora per via della scarsa visibilità: decisione giusta o troppa prudenza?

Siamo riemersi dopo quasi un mese di silenzio stampa, dispersi tra esami universitari e qualche calamità naturale giusto per non farci mancare niente.

Ma intanto il mondiale è andato avanti senza aspettarci: in Canada la Mercedes ha fatto il colpaccio con George Russell, mentre tra Spielberg e Silverstone Lando Norris ha rimesso insieme i pezzi dopo la frittata di Montreal, mettendo un po’ di pepe a Oscar Piastri che a Spa dovrà tirare fuori gli artigli.

La lotta vera ormai è tra loro due: Max Verstappen è praticamente in vacanza, ma rumours sempre più insistenti lo vedono già in Mercedes. Ferrari? Gli aggiornamenti ci sono, ma i risultati continuano a giocare a nascondino. E Kimi Antonelli? Prime luci e prime ombre: in Canada si è portato a casa il primo podio della carriera, ma nelle due gare successive è rimasto a secco.

Siamo arrivati alla fine di questo secondo triple leader interi... o quasi...

Oscar Piastri vince a Barcellona, firmando il quinto successo stagionale e rafforzando la sua corsa al titolo. Norris chiude secondo, ma non replica Montecarlo. McLaren resta dominante, indenne alla nuova direttiva sulle ali. Leclerc conquista il secondo podio di fila, Verstappen crolla ed è ora a -49. In casa Mercedes è tempo di riflessioni, soprattutto per Hamilton, battuto anche da un sorprendente Hulkenberg. Il Montmelo ha rivelato verdetti importanti, per alcuni molto pesanti.

Lando Norris a Monaco fornisce una prestazione lucida e assente di sbavature. Leclerc tra le stradine del principato eccelle ancora una volta, su una Ferrari rivelatasi seconda forza. A Max questa volta non riesce l’impresa: il segno lo ha comunque lasciato attraverso i team radio… Mentre in Mercedes si leccano le ferite al termine di un weekend tragicomico, la Racing Bulls si gode il talento di Hadjar. Il fascino di Montecarlo come al solito ci ha regalato polemiche, emozioni e sorprese.

A Imola Verstappen si prende tutto con una partenza perfetta e una gara senza sbavature, sfruttando ogni incertezza degli avversari. McLaren, che partiva favorita, spreca un’occasione d’oro: Piastri si fa sorprendere al via e da lì in poi il ritmo non basta per recuperare. Ferrari vive un weekend in chiaroscuro, con una qualifica da dimenticare e una buona rimonta in gara. Mercedes continua a lavorare su Antonelli, Williams è in gran forma e Aston Martin prova a uscire dal tunnel. Intanto, fuori pista, c’è spazio per Franz Hermann e per le solite uscite firmate Briatore. Imola, tra pista e contorno, non ha deluso.

Weekend da incorniciare per la McLaren: doppietta tra Sprint e Gara, dominio tecnico e strategico, e un Piastri glaciale che si prende tutto - e anche più di Norris. Il GP di Miami ci racconta anche altro: un Antonelli partito in pole nella sprint ma costretto a cedere il passo, un Russell “Mister Costanza” che capitalizza al massimo, e una Ferrari sempre più nel caos tecnico e comunicativo. Verstappen resta il punto fermo Red Bull, ma il team barcolla. In chiusura, fari puntati sulla Williams sorprendente e sull’Alpine scossa da tensioni interne e dichiarazioni pesanti.

CON

Alessia Picco

Riccardo Quarti