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Tra i grandi edifici simbolo dell’emancipazione ebraica post-risorgimentale, la sinagoga di Reggio Emilia ha cessato da tempo la propria funzione precipua. Resta però, con il contributo anche della Comunità ebraica modenese di cui Reggio è sezione, un importante baluardo a livello culturale, educativo, didattico. Una vocazione rilanciata da una recente convenzione con il Comune che ha affidato ad Istoreco, l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea, la gestione quinquennale di questi spazi su un piano scientifico e operativo.
Sulla strada della tutela e valorizzazione si innesta ora un nuovo accordo, siglato nelle scorse ore proprio all’interno della sinagoga, tra lo stesso Istoreco e il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. “Un rapporto privilegiato rivolto alla formazione” ha affermato il direttore del Meis, rav Amedeo Spagnoletto, prima di apporre la propria firma sul documento.
Tra i grandi edifici simbolo dell’emancipazione ebraica post-risorgimentale, la sinagoga di Reggio Emilia ha cessato da tempo la propria funzione precipua. Resta però, con il contributo anche della Comunità ebraica modenese di cui Reggio è sezione, un importante baluardo a livello culturale, educativo, didattico. Una vocazione rilanciata da una recente convenzione con il Comune che ha affidato ad Istoreco, l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea, la gestione quinquennale di questi spazi su un piano scientifico e operativo.
Sulla strada della tutela e valorizzazione si innesta ora un nuovo accordo, siglato nelle scorse ore proprio all’interno della sinagoga, tra lo stesso Istoreco e il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. “Un rapporto privilegiato rivolto alla formazione” ha affermato il direttore del Meis, rav Amedeo Spagnoletto, prima di apporre la propria firma sul documento.