Santi: dalla tribolazione alla vittoria

Venerdì 7/11/25 Il perdono è la furbizia dei santi. Chi sa condonare, guadagna vita.


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Mi fa piacere oggi poter celebrare il saluto a Giorgia con questo testo del Vangelo, perché rende tutto un po' più espressivo. La fede di Giorgia era un po' spigolosa, non era accomodante, le cose le viveva di impatto, di fronte, e questo Vangelo che credo non sia semplice, ci dà un'opportunità, innanzitutto perché tutti possiamo considerarci simili a questo amministratore “disonesto”. Se veniamo misurati per quello che siamo, per quello che diciamo e facciamo, alla fine in qualcosa sicuramente siamo mancanti e arriva il momento della verità.
Che cosa facciamo? Siamo tutti a tempo, c'è un passaggio da compiere, sappiamo che il nostro tempo si fa breve, finisce. A quel punto possiamo diventare scaltri, sentite che c'è una lode, non so se voi siete stati mai fregati, e se dopo avete ringraziato chi vi ha fregato, io no, ma la lode verso questo amministratore disonesto è perché è stato scaltro, sveglio, perché? Credo e spero che questa possa diventare anche una caratteristica di tutti noi cristiani, perché conoscere com'è il cuore di Dio e riuscire già adesso a mettere in pratica alcune cose che sono secondo la sua logica, credo che sia una grande furbizia, una scaltrezza importante. Giovanni (il figlio) ha ricordato come Giorgia diceva il Rosario, aveva trovato in quello una strada preferenziale, era una sua forza.
E qual è una forza che qui possiamo scoprire anche nel rapporto con il Signore? Che lui ha il cuore misericordioso, quindi la scaltrezza di quest'uomo è perdonare i debiti verso il suo padrone, non erano verso di lui, erano verso il suo padrone. Alla fine guardate che tutti i nostri motivi di mancanza ricadono sempre su Dio, sempre, tant'è che noi li portiamo anche nell'Eucarestia e li offriamo, chiediamo il perdono dei peccati, chiediamo grazia e ritorniamo lì dove sappiamo che il Signore non manca mai, cioè la sua fedeltà, un amore fedele che è sempre pronto a perdonare, come il cuore di un padre o di una madre. Allora oggi questa lode spero che possa aiutarci a fare i conti con quanti debiti possiamo rimettere, cose che magari ci sono rimaste un po' qui, però secondo l'intelligenza di Dio, quella che lui ci dà è che il rimettere, il perdonare, il condonare, il non avere quei rospi che non vanno nessuno giù, ecco questo è un momento di grazia.
Di Giorgia si possono dire forse tante cose, sicuramente non c'è qualche cosa che le è rimasta non detta, quello che pensava lo diceva tutto e senza sconti, proprio pari. Allora questa franchezza è una risorsa, a volte se ne sente un po' il peso, però è una grande risorsa e credo che il Vangelo di oggi abbia questa espressione franca, chiara. Se impari anche tu a fare come questo amministratore, a condonare i debiti, forse anche tu avrai chi ti dirà non soltanto grazie, perché quando ci sappiamo perdonare ci diamo vita, avrai chi ti saprà accogliere proprio perché hai acquistato un cuore nuovo, ma soprattutto avrai sempre le braccia del Padre che ti accolgono come un figlio prediletto, perché hai imparato da lui l'arte dell'amore.
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Santi: dalla tribolazione alla vittoriaBy Stefano Savoia