Un super-ospite per il mese di giugno del Roggy. In studio con lui Claudio Arisi, collezionista e mercante di vinili tra i più apprezzati in Italia. Tra riferimenti e aneddoti della discografia italiana e non solo, presenta ai microfoni di Vinyl Hunter il suo album “Gli Occhi Sul Mondo: L’Infinito”, una raccolta di brani autografi che riuniscono in un’unica selezione i sapori del prog italiano e del cantautorato americano degli anni settanta. Emergono così i gusti personali di chi ha speso una vita a cercare di incastrare caselle preziose nelle collezioni di centinaia di affezionati del vinile...il Roggy in testa a tutti.

Per il mese di maggio il Roggy rispolvera una storia tracciata dalle linee essenziali del folklore italiano. È la vicenda di Maria Carta, cantante, poetessa e attrice, figlia della Sardegna del Dopoguerra. Il suo “Canto Rituale”, del 1975, resta uno scritto inciso nella pietra, e si accompagna alle storiche immagini del 1972, conservate dall’Archivio RAI, oniriche ed evocative come possono esserlo soltanto gli speciali di quel periodo. Con lui in studio Daniela Verbena: ecocoach, insegnante d'erbe spontanee, ricercatrice e facilitatrice di cerchi di donne, specialità che la mettono in relazione diretta con la spiritualità della Carta...e con quella del Roggy.

Per il Roggy è scattata da un paio di mesi la malattia per "gli speciali". Certo non manca l’apertura sul disco del mese, ma poi subito si torna su interessanti momenti monografici, e questa volta è il turno dello storico festival "Luppolo in Rock" di Cremona. Ospiti della serata il patron del festival, Massimo Pacifico, e Fabio Guerreschi, giornalista che da moltissimi anni porta una delle voci più seguite per i racconti musicali del territorio e non solo. Pacifico e Guerreschi dialogano con il Roggy per cercare di tracciare le linee di un'esperienza territoriale unica ma non isolata, dato che la Bassa padana è da sempre scenario privilegiato per i grandi raduni musicali.

Il Roggy continua il suo 2025 sperimentale con una monografia dedicata alla sacerdotessa del punk metal. La storia di Wendy Orlean Williams, per il pubblico Wendy O., fa capolino tra racconti, scabrosità e naturalmente immancabili vinili. L’approccio è biografico e narrativo, e la storia di vita si presta a pensieri sconnessi e reazioni di raccapriccio. Tanto sangue e tanta sofferenza, fino al tragico epilogo. Sullo sfondo si stagliano i protagonisti dello shock-rock, l’epopea dei Plasmatics e l’intreccio con Lemmy Kilmister.

Il Roggy ospita il Mandelli in una puntata speciale di Vinyl Hunter. Finalmente il tanto atteso sposalizio tra i due podcaster di #STUDIOALICE più ossessivamente assorbiti dalla materia musicale trova il suo meritato e agognato altare. Ma, come in una Las Vegas digitale, il matrimonio si celebra di fronte a un banchetto di onori e di orrori...in questo caso sanremesi. Tra i due si insinua una terza voce, la voce della coscienza, che cerca di regolare una battaglia all’ultimo vinile tra condivisioni, scambi e inevitabili racconti sul dove, quando e come si è arrivati in possesso del feticcio. In chiusura, una dedica speciale a un grande amico.

Il Roggy è arrivato al capolinea. Dopo dodici mesi di resoconti periodici sugli acquisti più improbabili del collezionismo tricolore, il mese di gennaio è dedicato all’inevitabile hit parade dell’anno appena concluso. Come un Seymandi del ventunesimo secolo il Roggy parte forte con la sua Top 15 e spara dei punti fermi della discografia italiana di altissimo livello. Poi, come da copione, scende gradualmente verso gli inferi della sua personalissima e inaspettata “numero uno”. Ma c’è sempre un motivo dietro ad ogni scelta, sempre una curiosità o una finezza a giustificare le scelte apparentemente più impopolari. In sintesi: buon 2025 a tutti i collezionisti!

Il Roggy ci presenta i dischi top e quelli flop acquistati nel mese di novembre. Siamo oramai alla fine del viaggio...almeno per quest’anno. Il Roggy morde il freno! Preso dall’ansia di propinare ai suoi seguaci la superclassifica finale 2024 del suo regno démodé, ci rovescia sul tavolo un altro carico di vinili tra stampe fresche e ritrovamenti strappalacrime. Un viaggio tra gli scantinati polverosi alla ricerca di tesori in vinile che ci condurrà, ancora una volta, alla scoperta del meglio...o del meno peggio.

Il Roggy ci presenta i dischi top e quelli flop acquistati nel mese di ottobre. Non è mai troppo tardi per scoprire Paolo Conte...e il Roggy ha aspettato quarant’anni suonati, innamorandosi poi all’improvviso del gusto cinematico del cantautore astigiano. Ma la poesia dura poco...un breve transito nella fusion dei Weather Report e poi una secchiata di metal, per concludere infine – tra aneddoti e saluti ai fans di Zingonia – con le donne della dance internazionale e tricolore. Un viaggio tra gli scantinati polverosi alla ricerca di tesori in vinile che ci condurrà, anche questo mese, alla scoperta del meglio...o del meno peggio.

Il Roggy ci presenta i dischi top e quelli flop acquistati nel mese di settembre. Si parte forte a questo giro, con un’analisi dei posti più strani dove cogliere i 33 giri. Roggy batte ogni sentiero, da improponibili fiere allestite nei centri commerciali fino alla corruzione degli addetti alle pesche di beneficenza. Nel suo imprevedibile peregrinare si imbatte in una serie di icone della libertà sessuale, ci delizia del suo linguaggio inclusivo “fai da te” per poi, inevitabilmente, ricascare a piedi uniti nel metal che spazia dai classicismi ai dialetti mitteleuropei, con quella spruzzatina di Satana che non guasta mai. Un viaggio mensile tra gli scantinati polverosi alla ricerca di tesori in vinile che ci condurrà alla scoperta del meglio...o del meno peggio.

Il Roggy ci presenta i dischi top e quelli flop acquistati nel mese di agosto. Fresco di vacanze low cost in Abruzzo, ci racconta di festival metallari sperduti ai piedi del Gran Sasso. La discografia ne risente e nemmeno l’avvistamento della divina Carmen Russo nell’hotel adiacente è sufficiente per smorzare il tiro aggressivo del vinile pescato sotto il Solleone. Un poco di respiro nel finale con un pizzico di dance anni ottanta e la chicca della versione originale della “No More ‘I Love You’s” scritta dai Lover Speaks e poi resa planetaria dalla Lennox. Un viaggio mensile tra gli scantinati polverosi alla ricerca di tesori in vinile che ci condurrà alla scoperta del meglio...o del meno peggio.