Vittorio de Caprariis (1924-1964) si laureò in Giurisprudenza e nel 1947, come Francesco Compagna e Renato Giordano che gli saranno a lungo compagni nell’impegno culturale e politico. Nel 1949 conobbe Nicola Matteucci, giunto a Napoli per una borsa all’Istituto, come due anni dopo altri due bolognesi, compagni di università di Matteucci e come lui tra i fondatori del «Mulino»: Luigi Pedrazzi e Antonio Santucci. Con Matteucci in particolare de Caprariis aveva e conservò poi una stretta comunanza di interessi scientifici, centrati sulla storia del pensiero politico moderno e il costituzionalismo. Quando nel 1951 nacque la rivista «il Mulino», de Caprariis, così come Giordano e Compagna, vi collaborarono attivamente; e nel 1954 il secondo libro della neonata casa editrice il Mulino fu uno studio di geografia elettorale di Compagna e de Caprariis. Per il Mulino avviò insieme a Matteucci, Mauro Calamandrei e Rosario Romeo, e con l’appoggio di fondazioni statunitensi, una «Collezione di storia americana» e poi, da solo, la collana «Classici della democrazia moderna».
L’attenzione per il tempo presente, l’europeismo e l’atlantismo di cui era fautore, portarono al volume Storia di un’alleanza. Genesi e significato del Patto Atlantico; a cavallo del decennio fu una delle firme più impegnate a favore del centrosinistra. Morì nel 1964, a soli quarant’anni, mentre lavorava a una nuova monografia per il Mulino. Di Vittorio de Caprariis discutono Maurizio Griffo ed Eugenio Capozzi in dialogo con Ugo Berti Arnoaldi. Maurizio Griffo è ordinario di Storia delle dottrine politiche all’Università «Federico II» di Napoli. I suoi interessi scientifici riguardano, tra le altre cose, il pensiero politico francese, il costituzionalismo anglo-americano, la cultura liberale italiana. Eugenio Capozzi è ordinario di Storia contemporanea all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. I suoi ambiti di interesse sono la storia del costituzionalismo occidentale, la cultura politica liberale, conservatrice[ vai all'intervento completo]