Edmondo Berselli (1951-2010) cominciò a collaborare con il Mulino come correttore di bozze nel 1976; assunto come redattore nel 1979, nel 1981 passò all’ufficio stampa, nel 1985 divenne assistente del consigliere delegato salvo l’anno successivo transitare alla rivista «il Mulino» come redattore capo, poi dal 1995 vicedirettore. In parallelo, dal 1986 inizia un’attività di editorialista prima con «La Gazzetta di Modena», poi con «Il Resto del Carlino», «Il Messaggero», «La Stampa». Nel 2000 lascia l’editrice il Mulino e la vicedirezione della rivista e passa come assistente del direttore all’«Espresso», estendendo successivamente la collaborazione anche a «Repubblica». Nella rivista «il Mulino» rimane tuttavia come membro del comitato di direzione e, dal 2002 al 2008, come direttore. Con il Mulino Berselli pubblica anche i suoi primi libri: dopo il primo breve pamphlet L’Italia che non muore (1995), l’ironico Il più mancino dei tiri (1995) e l’excursus sul mondo della musica pop italiana Canzoni (1999) fanno conoscere al pubblico il suo stile personalissimo, in equilibrio fra serietà e gioco, fatto di analisi penetranti, invenzioni, riferimenti dotti e canzonette, aneddoti veri o verosimili. È questo lo stile che caratterizzerà i volumi successivi dedicati ai vari aspetti della società, della politica e della cultura italiana usciti fra il 2003 e il 2008 con Mondadori: Post-italiani, Quel gran pezzo dell’Emilia, Venerati maestri, Adulti con riserva. Nel 2007 e nei due anni successivi, Berselli approda anche in televisione come coautore e conduttore di tre programmi di Rai2 sull’Italia contemporanea, Giù al Nord, Su al Sud, e Un Paese chiamato Po. Nel 2009 si manifesta improvvisamente una grave forma tumorale che lo riduce a letto senza possibilità di movimento. Continua tuttavia a collaborare al giornale, seppure con minore frequenza, e si dedica, abbozzandolo dapprima su Facebook, a un libro sulla sua labrador: Liù.
Biografia morale di un cane, che per alcuni aspetti è anche un toccante congedo dagli amici. Infine, quando non gli restano che pochi mesi, scrive il breve saggio L’economia giusta, in cui nel pieno della crisi economica riflette con realismo sulle prospettive di una società destinata a fare i conti stabilmente con una maggiore povertà. Il libro uscirà postumo nel settembre 2010. Berselli, morto l’11 aprile, non ha potuto vedere che le prime bozze. Di Edmondo Berselli Lorenzo Ornaghi parla con Ugo Berti Arnoaldi, che di Berselli è stato per molti anni collega e collaboratore nell’editrice il Mulino. Lorenzo Ornaghi ha insegnato dal 1990 Scienza della politica e Storia del pensiero politico all’Università Cattolica di Milano, di cui dal 2002 al 2012 è stato rettore. Fra il 2011 e il 2013
è stato ministro dei Beni culturali. Ornaghi ha fatto parte del comitato di redazione della rivista «il Mulino» voluto dal direttore Nicola Matteucci dal 1986 al 1990.[ vai all'intervento completo]