Un modo per farvi conoscere ogni sfaccettatura ... more
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By libera coordinamento provinciale vibo valentia
The podcast currently has 35 episodes available.
le voci libere di questo episodio saranno i ragazzi e le ragazze della 3E dell'istituto comprensivo Murmura di Vibo Valentia.
Le loro voci vogliono raccontare la storia di un giovane magistrato con la voglia di fare della lotta alla 'ndrangheta il suo imperativo categorico coltivando il sogno di una Calabria libera.
I ragazzi e le ragazze della 3E dell'istituto comprensivo Murmura di Vibo Valentia, si cimentano nella ricreazione di un'intervista al giudice Ferlaino, correte ad ascoltare la sua storia!!!
Le voci libere di questo episodio sono i ragazzi e le ragazze della 2C dell'istituto comprensivo Murmura di Vibo Valentia.
Il coraggio di Maria è stato un seme che sta dando tantissimi frutti, che usano le loro voci con una naturalezza disarmante praticando la bellezza della contronarrazione gentile.
Maria è diventata la voce di questi studenti e studentesse che conoscendo la sua vita hanno carpito i valori con cui lei si approcciava alla sua terra, la Calabria.
Maria ci ha donato una storia d’amore e di lotta e questi giovani uomini e donne con le loro voci e il loro impegno stanno tramutando questa storia d’amore in una grande rivoluzione
I ragazzi e le ragazze della 3A dell'indirizzo di Biotecnologie Sanitarie dell'istituto Da Vinci - Nitti di Cosenza saranno le nostre voci libere di questo episodio e ci racconteranno la storia di Sergio Cosmai.
Ricreando una sorta di intervista a Sergio Cosmai, i ragazzi e le ragazze vogliono restituire l'immagine di un uomo giusto, dai valori ancorati alla giustizia e alla volontà di scegliere da che parte stare anche quando intorno a noi non lo fa nessuno.
Le voci libere della settimana sono i ragazzi e le ragazze della 3B dell'indirizzo di biotecnologie sanitarie dell'istituto Nitti di Cosenza.
Le voci Libere di questo episodio sono i ragazzi e le ragazze della 3C dell'indirizzo di Biotecnologie Sanitarie dell'istituto Nitti di Cosenza.
Attraverso le loro parole conosceremo la storia di Renato Lio, ufficiale dell'arma dei carabinieri che ha fatto dello spirito di servizio e della lotta al crimine organizzato il sentimento promotore della sua vita e delle sue scelte.
Una storia, la sua, che è una chiamata alla responsabilità su che tipo di cittadini e cittadine vogliamo essere in terra di Calabria.
22 luglio 1993.
È una normale mattina di fine Luglio a Bovalino, una di quelle mattinate estive che portano con sé il sapore della bella stagione.
Proprio a Bovalino, in questo clima segnato dal caldo estivo, Adolfo Cartisano, detto Lollò, fotografo di professione, si trovava nei pressi della sua casa al mare assieme alla moglie Mimma Brancatisano, quando, inaspettata, la tragedia: Lollò viene sequestrato, mentre la moglie stordita con un colpo in fronte e abbandonata legata ad un albero.
Lollò, descritto come “una persona estremamente libera” da chiunque lo conoscesse si dice avesse un’unica colpa: non aver chinato la testa di fronte agli ordini della ’Ndrangheta.
Il motivo del suo sequestro sarebbe proprio il fatto che il fotografo si fosse opposto ai tentativi di estorsione e avesse sporto denuncia dei suoi aguzzini.
Ma non aver chinato la testa di fronte alla 'ndrangheta è una colpa?
Aver scelto la libertà di essere un calabrese onesto che sceglie di fare un'imprenditoria etica e trasparente è una colpa?
Il coraggio di Lollò Cartisano è risuonato e continua a risuonare ancora oggi nelle preziose parole di sua figlia Deborah che manda avanti il suo sogno e quello di suo padre, abitare libera questa terra.
E da oggi il coraggio di Lollò verrà raccontato anche dalle giovanissime voci degli studenti e delle studentesse della scuola media A. Anile di Pizzo.
Buon ascolto!!!
Le voci libere di questa settimana sono la II D della scuola media Amerigo Vespucci di Vibo Marina ed è con loro che vogliamo raccontarvi la storia di Tita Buccafusca.
Una storia taciuta per lungo tempo che parla di una donna che ha scelto di lottare per la sua libertà e quella di suo figlio compiendo una delle scelte più rivoluzionarie e ricolme di amore, la denuncia della cosca più potente del Vibonese che lei chiamava famiglia.
Tita Buccafusca è un'altra fimmina ribelle che nonostante la 'Ndrangheta l'abbia incontrata da giovane ad un certo punto decide di rompere quelle catene che la tenevano inchiodata a quella vita fatta di violenza, solitudine, vendetta, oggettificazione e sopraffazione.
Tita Buccafusca ha invertito le rotte e cambiato gli scenari partendo dal suo essere una donna libera che intende riscrivere le narrazioni con nuovi valori coltivando il seme della speranza, dandosi la possibilità di essere altro oltre l'essere moglie e madre,.
Tita rincorreva un sogno, quello di avere una nuova strada da percorrere che potesse permetterle un domani di dire a suo figlio: " Siamo liberi amore mio".
Buon Ascolto!!
Ci sono storie innescano delle vere e proprie rivoluzioni, che rompono silenzi assordanti, che distruggono muri che sembravano invalicabili.
Ci sono storie che ci restituiscono il senso collettivo della lotta e della ribellione facendoci comprendere il reale valore della libertà di scelta.
Una di queste storie è quella di Lea, una fimmana ribelle della nostra Calabria, che ha fatto una scelta di libertà per se stessa e per la sua amata Denise, cambiando le narrazioni contro chi la voleva muta e inerme.
A raccontarci la storia di Lea questa settimana sono gli studenti e le studentesse della II C dell'Istituto Comprensivo Amerigo Vespucci di Vibo Marina.
Buon Ascolto!!
Voci di memoria contro mafie e corruzione nasce dalla sinergia del nostro coordinamento e l’entusiasmo e l’impegno degli studenti e delle studentesse delle scuole del Vibonese.
Nelle prossime settimane le nostre voci libere saranno loro, i giovanissimi del nostro territorio, che si cimenteranno nel raccontare le storie delle vittime innocenti della ‘Ndrangheta.
Inizia un nuovo viaggio, che vede come protagonisti il futuro, ma soprattutto il presente di questa Calabria, che con coraggio, empatia e impegno ci ricordano ogni giorno che la lotta alle mafie è davvero gioia di vivere.
Buon cammino ragazzi/e🌷
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