La barbarie è una categoria che ha da sempre una connotazione negativa, da rifiutare, amorale se non immorale. Bisogna rifuggire alla barbarie, e seguire come vessillo la Civiltà, il Progresso. E se la barbarie fosse questo, invece? Benjamin rivolge dialetticamente i concetti di civiltà e barbarie e trova come la Civiltà porti con sé la distruzione, l'avanzamento della reificazione disumana a opera della nostra civiltà così come si è configurata in termini di civiltà borghese, capitalistica, e poi conseguentemente coloniale, imperialistica, belligerante e fascista. Benjamin vive sulla sua pelle (arrivando al suicidio) l'ipocrisia della Civiltà che si pone come antidoto alla barbarie, ma che nel suo cuore stesso è barbarica. Allora c'è bisogno di un concetto positivo di barbarie: una barbarie creativa, pro-positiva, che sappia creare da zero, dalle macerie della Civiltà, arcaica, una nuova civiltà, positiva e stavolta umana.