Share Weirdo. Un podcast sui film strani
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By Samantha Ruboni
The podcast currently has 32 episodes available.
Oggi vi parlo si un film non molto recente, ma non per questo meno interessante. Infatti oggi vi parlo di Essere John Malkovich di Spike Jonze. Esatto Spike Jonze è il regista di un altro film cult che è Her. E pensate, questo è il suo film d’esordio. Ma non solo, qui si affianca a una personalità gigante dei film weird, anche lui qui al suo esordio: Charlie Kaufman che qui è “solo” la mente dietro alla sceneggiatura, che gli valse il BAFTA, il Saturn Award, l’Indipendet Spirit di quell’anno.
Oggi vi parlo di Everything everywhere all at once, dei Daniels. Un film che arriverà in Italia da ottobre, ma che sta già facendo tanto parlare di sè, dal momento che in USA sta avendo un grande successo. è una commedia weird, ma non solo, è anche un film che parla di filosofia buddista e di famiglia.
Ne volete sapere di più? premete play!
Oggi vi parlo di Lamb, film del 2021 di Valdimar Jóhannsson.
Lamb non è solo la storia di uno strano agnello, ma anche di archetipi e di leggende. Di terre e di tradizioni. Di natura e sfruttamento. Di maternità e del suo vero significiato.
Davvero tante sono le tematiche di Lamb, che cercherò di spiegarvi in questa puntata. Non perdetela!
È il momento del filmone, è il momento dello spiegone. È il momento di Inception di Christopher Nolan.
Buon ascolto!
Oggi vi parlo di Il Potere del Cane, film di Jane Campion del 2021.
Voglio parlare di questo film perché non è stato molto capito, purtroppo. Io invece lo reputo un vero e proprio capolavoro.
Il Potere del Cane ci parla di machismo e maschilismo tossico, di repressione e di delusioni, di vendetta e di pazienza.
La stessa pazienza che si deve avere a guardare il film. La stessa pazienza che ha Peter per mettere in atto la sua vendetta. È un film che possiamo definire “vecchio stile”, ma d’altronde il cinema è anche questo: mettere da parte tutta la fretta e la velocità delle nostre esistenze, mettere da parte social e cellulari e farsi trasportare appieno dalla regia perfetta e magnifica della Campion mentre ci racconta una storia piena di piccoli particolari che ci serviranno per capire il finale del film. Di certo un film dove lo spettatore deve essere attivo, presente, pronto a scovare ogni indizio.
Sto pensando di finirla qui è un film di Charlie Kaufman, una produzione Netflix del 2020 tratta dal romanzo omonimo di Iain Reid.
Ciò che Kaufman fa qui, nel suo modo perfetto e unico, è parlare di salute mentale e di suicidio. E non lo fa in maniera retorica e patetica e vittimista, ma lo fa entrando all’interno della mentedi chi decide di realizzare quest’ultimo atto, questa scelta, questa decisione definitiva.
È inoltre un film sull’immaginazione e sui mondi che possono esistere nella nostra mente.
Oggi vi parlo di Sir Gawain e il Cavaliere Verde, film del 2021 di David Lowery.
Sir Gawain e il Cavaliere Verde è in origine un poema del XIV secolo. Gawain è il figlio di Morgana e nipote di Re Artù, che ha al suo fianco la sua regina Ginevra e il suo consigliere Merlino.
Da sempre Gawain vuole sedere alla tavola rotonda, ma non trova mai un modo per provare il suo valore. Mentre festeggia il Natale a corte, la festa viene interrotta dall’arrivo del Cavaliere Verde, che sfida i cavalieri a giocare al gioco della decapitazione: un pavido guerriero deve brandire una spada e tagliare la testa al Cavaliere Verde per provare il suo coraggio, ma un anno dopo il guerriero dovrà andare a cercare il Cavaliere Verde nella Cappella Verde ed avere la stessa morte. Gaiwan che da sempre attende un’occasione per provare il suo valore, non perde tempo e sferra il colpo.
Il viaggio di Gawain diventa quindi un viaggio per imparare a morire.
madre! È un film di Darren Aronofsky del 2017.
È sicuramente un film di difficilissima comprensione, ma allo stesso modo un film di cui si parla sempre: infatti è dal 2017 che è sulla bocca di tutti e tutti danno la propria interpretazione e visione.
Il film è un’allegoria su Dio e la Terra. Lui, il poeta, è Dio, e Lei, la madre, è Madre Terra. La casa rappresenta invece l’ambiente. La storia è anche un’allegoria biblica, di Nuovo e Vecchio testamento così come una visione misantropa della storia umana.
Oggi vi parlo di Crash, film del 1996 di David Cronenberg.
Ho voluto mettere Crash subito dopo Titane perchè vedo molti aspetti similiin tutti e due i film. Una similitudine che va ben oltre al puro feticismo delle macchine, nonostante la Ducournau sostenga che Crash sia stata solo un’influenza inconscia. Quindi diciamo che l’episodio 21 e l'episodio 22 del podcast si possono considerare un dittico.
Il film è tratto dal romanzo omonimo del 1973 di James Ballard, libro che l’autore riassume in una dichiarazione: “Volevo farvi strisciare la faccia nel vostro stesso vomito”.
Con Crash, Cronenberg teorizza la nascita di una nuova carne, capace di interagire con le macchine e la tecnologia. Tematica cara a Cronenberg è proprio la contaminazione tra uomo e macchina: le automobili nel film si urtano, si ammaccano, così come i corpi dei protagonisti. L'urto è il solo modo per comunicare. I personaggi sono così alla ricerca continua di questa iterazione che ha il suo punto massimo nell’amplesso.
Oggi vi parlo di Titane di Julia Ducournau, Palma d'Oro a Cannes 2021.
è un film sul corpo Titane, un corpo diviene deforme e ibrido, senza distinzione di genere e di sesso, una nuova tipologia di corpo e di umano. Un nuovo tipo di mondo.
Un mondo che deve essere l’equivalente di quello dei Titani dopo che Urano e Gea si accoppiarono nel mito. è da qui che esce fuori il titolo, Titane, non solo il materiale di cui la calotta cranica di Alexia è fatta, ma anche gli antichi dei del mito greco. L’idea di base è la creazione di una nuova umanità che è forte perchè mostruosa. Una mostruosità che per la Ducournau è sempre una cosa positiva e che le serve per sfatare tutta la normalizzazione della società e della vita. L’accoppiamento con la macchina rende così Alexia una creatura emancipata, perchè mostruosa.
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