Trump definisce la firma dell'accordo di pace a Sharm el Sheikh un momento storico. Ma il piano scricchiola: Israele non apre il valico di Rafah e chiede la consegna delle 19 salme degli ostaggi non ancora riconsegnate. Una missione egiziana e turca potrebbe entrare a Gaza alla loro ricerca. Intanto Hamas ha avviato un regolamento di conti all'interno della Striscia con l'esecuzione di coloro che considera collaborazionisti. Il piano di pace e il protagonismo del presidente turco Erdogan, che ha imposto che Netanyahu non fosse presente a Sharm el Sheikh. Egitto, Qatar e Turchia, i veri garanti del piano. Sul fronte della guerra in Ucraina, Trump oscilla tra il dirsi deluso da Putin e l'ottimismo: venerdì 17 ottobre il presidente Zelensky sarà ricevuto alla Casa Bianca e, con ogni probabilità, tornerà a chiedere la consegna dei missili a lungo raggio Tomahawk. Trump minaccia di fornirli per fare pressione su Putin e costringerlo a sedersi al tavolo del negoziato? In patria il Presidente Usa ha il problema shutdown: al sedicesimo giorno, l'ottava votazione non ha ancora sbloccato l'impasse. Primi effetti sugli stipendi, che normalmente vengono pagati ogni quindici giorni e che sono bloccati. Intanto Trump, con un ordine esecutivo, ha fatto sì che il Pentagono erogasse lo stipendio dei militari. Il segretario al Tesoro Bessent paventa il rischio che l'economia, bloccata dallo shutdown, entri in sofferenza: ma i Dem non demordono e chiedono l'estensione dei sussidi dell'Obamacare. Sussidi che peraltro sono molto utilizzati anche negli Stati a guida repubblicana, malgrado il partito abbia invocato spesso la cancellazione di quella riforma. Trump ha più volte affermato che avrebbe utilizzato lo shutdown per procedere al licenziamento di dipendenti: già da venerdì 4200 fra loro hanno dovuto lasciare il lavoro. Lo shutdown utilizzato dal Presidente per tagliare i progetti di Stati e città a guida dem: è il caso dell'infrastruttura che dovrebbe collegare Manhattan al New Jersej. La Guardia Nazionale nelle città dem: dopo Portland, ora anche Chicago e Memphis nel mirino. Trump minaccia di far saltare le partite dei Mondiali di calcio del 2026 in alcune città che considera 'non sicure' come San Francisco e Seattle. E fa altrettanto in relazione alle Olimpiadi del 2028, che si disputeranno anche a Los Angeles e Boston. I media Usa si ribellano alle nuove regole che il Segretario alla Difesa Hegseth vorrebbe imporre ai corrispondenti del Pentagono, ovvero l'impegno a chiedere un'autorizzazione ai funzionari del ministero alla diffusione di notizie. Persino la Foxnews, di cui Hegseth è stato conduttore, ha rifiutato di sottoscriverlo. E ieri i giornalisti accreditati al Pentagono hanno lasciato la sala stampa in segno di protesta.