Il piano di pace per la guerra in Ucraina di Donald Trump, secondo le anticipazioni di Axios, prevede notevoli concessioni alla Russia: cessione del Donbass, dimezzamento dell'esercito ucraino, rinuncia da parte di Kiev all'utilizzo di missili a lungo raggio. Intanto il presidente Usa ha firmato la legge con cui il Congresso chiede al Dipartimento di Giustizia la desecretazione dei files Epstein. Via libera da Camera e Senato con numeri inequivocabili: pressoché all'unanimità e in modo bipartisan. Trump, da sempre contrario alla divulgazione, ha dovuto arrendersi alle pressioni del suo campo. Il mondo Maga si è sempre battuto per la divulgazione. La rottura tra il presidente e la deputata Marjorie Taylor Greene, accusata di 'tradimento' per aver insisitito sulla desecretazione. Taylor Greene è diventato un punto di riferimento dei Maga dopo l'omicidio di Charlie Kirk. Precedenti contrapposizioni con Trump: si è schierata con il senatore progressista Bernie Sanders denunciando il genocidio a Gaza, esprimendo posizioni antisemite che non macano nel mondo Maga; aveva chiesto la fine dello shutdown appogginado le richieste dem di estensione dei sussidi dell'Obamacare. I Maga contestano a Trump l'eccessiva attenzione alla politica internazionale, a scapito degli interessi degli Usa. Repubblicani in subbuglio: il sostegno del mondo Maga è fondamentale per la capacità di mobilitazione dell'elettorato in vista del Midterm. La popolarità di Trump è in calo anche sui dossier che hanno costituito il suo punto di forza, a partire dall'economia: l'inflazione resta alta, il potere d'acquisto degli americani diminuisce e Trump è costretto a tornare sui propri passi annullando dazi su beni alimentari. E dopo la vittoria dem al mini-test elettorale del 4 novembre, il presidente si è appropriato della parola d'ordine 'affordability'. Anche sul cavallo di battaglia della lotta all'immigrazione Trump appare in difficoltà nei sondaggi: le deportazioni dell'ICE, che sembra ormai fuori controllo, non piacciono. Il viaggio del prinicpe ereditario saudita Bin Salman a Washington: impegni per investimenti negli Usa lievitati a mille miliardi di dollari. Riconosciuto a Riad lo status di importante alleato che potrà godere della protezione Usa sul modello del Qatar. Gli Usa forniranno all'Arabia saudita caccia F35. Ma sul dossier Medio Oriente e la normalizzazione dei rapporti Riad-Gerusalemme non sono possibili passi avanti poiché la condizione posta da Bin Salman è l'esistenza di due Stati.