6 settembre 1901. Un uomo saluta cordialmente con una stretta di mano una fila di gente. Quell’uomo definisce quel gesto “la parte preferita del suo lavoro” e va avanti per dieci minuti a salutare persone. Fa molto caldo e molti di quelli in fila tengono in mano un fazzoletto per asciugare il sudore. C'è anche un giovane, sempre con un fazzoletto nella mano destra, ma non per il sudore. Sotto quel pezzo di stoffa nasconde in realtà un revolver Johnson calibro .32.
L’uomo sorridente porge la mano sinistra, per stringerla al giovane, e mentre le mani si toccano, il giovane alza la pistola coperta dal fazzoletto e spara due volte all’addome dell’uomo, che barcolla all’indietro, mentre il giovane viene fermato.
Avviene così l'omicidio del Presidente degli Stati Uniti William McKinley, uno degli eventi che più ha cambiato il futuro dell'America. Tanto che, ancora oggi, viene spesso citato dal nuovo inquilino della Casa Bianca, Donald Trump.
Dopo un anno di pausa per raccontarvi al meglio la campagna elettorale, torniamo con il quarto episodio di Ammazzare il Presidente.
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