Gilda invece era cambiata. Quella bambina con la matita in mano che amava nascondersi nella chiesa di Claut, quella ragazza che aveva vissuto a Padova e che aveva conosciuto la morte a Udine, era diventata grande.Aveva scelto una vita povera, accontentandosi del denaro per dare spazio ad altro.Avrebbe voluto vedere l’Adriatico, avrebbe voluto vedere il mare. Non poteva saperlo ma mancava poco. Nino, dal canto suo, non era soltanto un boscaiolo. Non si limitava a tirar giù alberi, accatastarli e lanciarli in basso. Dava valore anche alle ramaglie, intrecciandole. Costruiva nidi e li lasciava nei boschi. Non tornava mai a vedere che fine avessero fatto, non voleva farsi ringraziare. Sapeva di aver restituito qualcosa alla sua terra, qualcosa che altrimenti sarebbe stato bruciato nei camini. Nino era uno di quei personaggi insoliti, quelli che nascono una volta ogni tanto. Uno che "accarezzava il legno”.
E a Gilda piaceva molto.
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