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By Andrea Concas
The podcast currently has 691 episodes available.
Pablo Picasso è stato uno degli artisti più influenti del XX secolo, noto per la sua capacità di reinventare continuamente il suo stile e per la sua prolificità artistica. Tuttavia, ciò che molti non sanno è che Picasso aveva una fobia particolare: quella degli specchi.
Questo articolo esplorerà le origini di questa fobia, come ha influenzato la sua arte e la sua vita personale.
Non è chiaro quando e come Picasso abbia sviluppato questa fobia. Alcuni biografi suggeriscono che potrebbe essere stata causata da un evento traumatico della sua infanzia, mentre altri ritengono che fosse legata alla sua ossessione per l’identità e la percezione di sé. La fobia degli specchi è nota come eisoptrofobia e può essere scatenata da vari fattori, tra cui traumi, superstizioni o problemi psicologici.
La fobia degli specchi di Picasso ha avuto un impatto significativo sulla sua arte. Molte delle sue opere mostrano una distorsione della realtà e una rappresentazione frammentata del corpo umano, che potrebbero essere interpretate come un riflesso della sua incapacità di affrontare la propria immagine. Inoltre, gli specchi sono spesso assenti nelle sue opere, o quando presenti, sono rappresentati in modo tale da non riflettere nulla.
Anche la vita personale di Picasso è stata influenzata dalla sua fobia. Si dice che evitasse gli specchi nella sua casa e che preferisse non guardarsi mai direttamente in faccia. Questo comportamento ha portato a speculazioni sul suo senso di identità e sulla sua percezione di sé come artista e come uomo.
Nonostante la fobia degli specchi di Picasso sia un argomento poco esplorato, alcuni studi hanno cercato di analizzare il fenomeno. Ad esempio, uno studio pubblicato sulla rivista “Psychology of Aesthetics, Creativity, and the Arts” ha esaminato come le fobie personali possano influenzare l’opera di un artista. Un altro studio, pubblicato su “The Art Bulletin”, ha analizzato la rappresentazione degli specchi nell’arte di Picasso.
In conclusione, la fobia degli specchi di Pablo Picasso è un aspetto affascinante e poco conosciuto della sua vita e della sua arte. Sebbene non sia possibile determinare con certezza l’origine di questa fobia, è chiaro che ha avuto un impatto significativo sul suo lavoro e sulla sua percezione di sé. La sua incapacità di affrontare la propria immagine riflessa rimane un mistero intrigante che continua a stimolare la curiosità e l’interesse degli studiosi e degli appassionati d’arte.
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L'articolo Pablo Picasso e la fobia degli specchi proviene da Andrea Concas - Il mondo dell’arte come nessuno ti ha mai raccontato.
Durante la sua vita, Kahlo ha esposto le sue opere in numerose mostre, sia a livello nazionale che internazionale.
Questo articolo esplorerà alcune delle mostre più importanti in cui Kahlo ha esposto quando era in vita, offrendo uno sguardo approfondito alla sua carriera artistica e al suo impatto duraturo sull’arte contemporanea.
La prima mostra personale di Frida Kahlo si è tenuta nel 1938 alla Julien Levy Gallery a New York. Questa mostra ha segnato un punto di svolta nella carriera di Kahlo, portando la sua arte all’attenzione del pubblico americano e internazionale. Tra le opere esposte c’erano alcuni dei suoi dipinti più famosi, tra cui “Autoritratto con collana di spine” e “Le due Fridas”.
L’anno successivo, Kahlo ha esposto le sue opere alla Galerie Renou et Colle a Parigi, in quella che sarebbe stata la sua unica mostra personale in Europa durante la sua vita. Questa mostra ha attirato l’attenzione di importanti figure dell’arte contemporanea, tra cui Pablo Picasso e Marcel Duchamp. Kahlo è stata l’unica artista latinoamericana a essere inclusa nella collezione del Museo del Louvre durante la sua vita, grazie all’acquisto del suo dipinto “The Frame” da parte del museo dopo la mostra.
La prima e unica mostra personale di Kahlo in Messico si è tenuta al Palacio de Bellas Artes a Città del Messico nel 1953, poco prima della sua morte. Nonostante la sua salute precaria, Kahlo ha insistito per partecipare all’inaugurazione, arrivando in ambulanza e trascorrendo la serata su un letto che era stato portato per lei. Questa mostra ha segnato il riconoscimento del suo contributo all’arte messicana e internazionale.
Le mostre di Frida Kahlo hanno avuto un impatto significativo sulla sua carriera e sul suo riconoscimento come artista. Ogni mostra ha offerto al pubblico un’opportunità unica di vedere le sue opere dal vivo e di apprezzare la sua visione artistica e il suo talento. Oggi, le opere di Kahlo continuano ad essere esposte in mostre in tutto il mondo, attestando il suo impatto duraturo sull’arte contemporanea.
In conclusione, le mostre di Frida Kahlo hanno svolto un ruolo fondamentale nel plasmare la sua carriera e nel farla conoscere al pubblico internazionale. Ogni mostra ha offerto un’opportunità unica di vedere le sue opere dal vivo e di apprezzare la sua visione artistica e il suo talento. Oggi, le opere di Kahlo continuano ad essere esposte in mostre in tutto il mondo, attestando il suo impatto duraturo sull’arte contemporanea.
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L'articolo Scopri le Mostre più importanti di Frida Kahlo proviene da Andrea Concas - Il mondo dell’arte come nessuno ti ha mai raccontato.
Eh sì, non ci crederai, ma invece è proprio così.
Perché educando l’Intelligenza Artificiale nel modo corretto e indirizzandola ad avere tutti quei comportamenti tipici di una figura professionale, sia essa un curatore, un critico d’arte, una galleria, o meglio un gallerista, questa ti può aiutare ad impersonificarli e rispondere correttamente e più precisamente le tue domande.
Sì, gli puoi dire guarda che vorrei che tu ti comportasti in questo determinato modo e mi dessi questa tipologia di risposte. Lei inizierà a valutare tutti questi fattori che includono il percorso di studi, l’attitudine, le competenze, la tipologia di risposte che mi attendo da lei. Inizierà a rispondere, a comportarsi come se fosse il tuo critico, il tuo curatore virtuale.
Sicuramente potrà andare a cercare su internet, potrà andare a fare ricerche, ricerche di mercato, potrà andare a ispirarsi ad altre tematiche, ma almeno utilizzerà un tono di voce che sarà più consono all’obiettivo, a quello che ti serve.
E questa è una grande innovazione, una grande possibilità magari per fare quei testi base per il tuo sito internet, per il tuo social network, oppure inventarsi qualcosa di nuovo.
Il mondo dell’arte è in continua evoluzione, e l’ultima frontiera è l’uso dell’Intelligenza Artificiale (AI). Questa tecnologia rivoluzionaria sta cambiando il modo in cui creiamo, apprezziamo e interagiamo con l’arte. Non solo, l’AI sta diventando un curatore e gallerista, aiutando gli artisti a raggiungere un pubblico più ampio e a creare opere d’arte più innovative.
L’AI può essere utilizzata per curare mostre d’arte, analizzando e selezionando opere d’arte in base a vari criteri. Ad esempio, l’AI può analizzare le tendenze attuali nel mondo dell’arte e selezionare le opere che sono più in linea con queste tendenze. Inoltre, l’AI può analizzare i dati demografici del pubblico e selezionare le opere d’arte che sono più probabili di interessare a quel pubblico specifico.
Un esempio di questo è Artsy, una piattaforma online che utilizza l’AI per curare le opere d’arte. Artsy utilizza un algoritmo chiamato “The Art Genome Project” che analizza le opere d’arte in base a oltre 1.000 caratteristiche, come il periodo storico, lo stile e la tecnica. Questo permette a Artsy di curare le opere d’arte in modo più preciso e personalizzato.
L’AI può anche agire come un gallerista, aiutando gli artisti a vendere le loro opere d’arte. L’AI può analizzare i dati di vendita e determinare quali opere d’arte hanno più probabilità di vendere. Inoltre, l’AI può aiutare a determinare il prezzo ottimale per un’opera d’arte, basandosi su fattori come la domanda, l’offerta e le tendenze del mercato.
Un esempio di questo è Artprice, un sito web che utilizza l’AI per analizzare i dati di vendita delle opere d’arte. Artprice utilizza un algoritmo che analizza i dati di vendita di milioni di opere d’arte, permettendo agli artisti di determinare il prezzo ottimale per le loro opere.
Se sei un artista e vuoi utilizzare l’AI per la tua arte, ci sono diverse cose che puoi fare. Ecco alcuni suggerimenti:
L’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il mondo dell’arte, agendo come curatore e gallerista e aiutando gli artisti a creare opere d’arte più innovative e a raggiungere un pubblico più ampio. Se sei un artista, ci sono molte opportunità per te di sfruttare l’AI per la tua arte. Che tu decida di utilizzare una piattaforma che utilizza l’AI, di sperimentare con l’AI nella tua arte, o di imparare di più sull’AI, le possibilità sono infinite.
L'articolo L’intelligenza artificiale come curatore e gallerista: come utilizzare l’AI nel mondo dell’arte proviene da Andrea Concas - Il mondo dell’arte come nessuno ti ha mai raccontato.
Felice di aver condiviso la mia visione e soprattutto Passione e amore per l’arte e l’nnovazione con gli oltre 500 ragazzi del Ministero Istruzione in occasione di Scuola Futura!
Il futuro siete voi…
Ma cosa accade quando la passione per l’arte si trasforma in una professione?
In questo articolo, esploreremo il delicato equilibrio tra la creatività artistica e le esigenze del mondo del lavoro, analizzando come gli artisti riescono a mantenere viva la loro passione pur affrontando le sfide di un percorso professionale.
L’arte nasce spesso come un puro atto di passione, un bisogno intrinseco di esprimersi che molti artisti avvertono fin dalla più tenera età. Tuttavia, trasformare questa passione in un lavoro a tempo pieno richiede dedizione, talento e non di rado, un pizzico di fortuna.
Molti artisti scelgono di perfezionare le loro abilità attraverso studi formali, come l’iscrizione a scuole d’arte o accademie. Questi istituti non solo forniscono le competenze tecniche necessarie, ma offrono anche una prima esposizione al mondo dell’arte professionale.
Una volta intrapresa la carriera artistica, il dilemma più grande per molti è come bilanciare la propria visione creativa con le richieste del mercato. Gli artisti devono spesso negoziare tra ciò che desiderano creare e ciò che è commercialmente vendibile.
Esaminiamo alcuni esempi di artisti che hanno saputo trasformare la loro passione in una carriera di successo, mantenendo al contempo la loro integrità artistica.
Artisti come Banksy o Damien Hirst hanno dimostrato che è possibile rimanere fedeli alla propria arte e al proprio messaggio pur raggiungendo un vasto pubblico e un successo commerciale.
Le gallerie d’arte e i collezionisti giocano un ruolo cruciale nel sostenere gli artisti, permettendo loro di continuare a lavorare sulla propria arte. Tuttavia, questo può anche portare a una certa dipendenza dalle tendenze del mercato.
Nel mondo dell’arte contemporanea, il branding personale è diventato un aspetto fondamentale. Gli artisti devono saper comunicare la propria identità e il proprio stile per distinguersi in un mercato affollato.
Un sito web personale, i social media e le piattaforme online sono strumenti essenziali per gli artisti di oggi. Essi permettono di raggiungere un pubblico globale e di promuovere il proprio lavoro in modo diretto e personale.
Partecipare a eventi, fiere d’arte e collaborare con altri artisti e professionisti del settore può aprire nuove opportunità e stimolare la crescita professionale.
Nonostante le pressioni del mondo del lavoro, ci sono strategie che gli artisti possono adottare per mantenere viva la loro passione per l’arte.
Dedicare tempo a progetti personali che non hanno necessariamente un obiettivo commerciale può aiutare gli artisti a rimanere fedeli alla propria visione e a sperimentare nuove idee.
Ricevere feedback costruttivi e saper valutare criticamente il proprio lavoro sono passi fondamentali per la crescita artistica e personale.
Imparare a gestire il proprio tempo e le proprie risorse finanziarie è essenziale per poter dedicare energia alla creazione artistica senza essere sopraffatti dalle preoccupazioni economiche.
In conclusione, trasformare l’arte in un lavoro è una sfida che richiede passione, resilienza e una costante ricerca di equilibrio. Gli artisti che riescono a navigare con successo tra le esigenze del mercato e la fedeltà alla propria visione creativa dimostrano che è possibile vivere dell’arte mantenendo intatta la passione che li ha spinti a intraprendere questo cammino.
La chiave sta nel trovare il proprio percorso unico, costruire una rete di supporto e non smettere mai di sperimentare e imparare. L’arte, quando diventa un lavoro, può essere una fonte inesauribile di soddisfazione e realizzazione personale.
L'articolo Arte e Passione: quando l’arte diventa un lavoro proviene da Andrea Concas - Il mondo dell’arte come nessuno ti ha mai raccontato.
La figura di Frida Kahlo è universalmente riconosciuta come un’icona dell’arte e della cultura messicana, nonché simbolo di forza e resilienza femminile. Tuttavia, un aspetto meno esplorato della sua vita è il suo rapporto con la maternità e il suo amore per i bambini. Questo articolo si propone di esplorare in profondità la complessa relazione che Frida Kahlo aveva con il concetto di maternità, analizzando come questo tema sia stato espresso nella sua arte e nella sua vita personale.
Nonostante la sua immagine pubblica di donna indipendente e talvolta provocatoria, Frida Kahlo ha espresso più volte il desiderio di diventare madre. La sua storia personale è stata segnata da tragedie e difficoltà che hanno influenzato profondamente il suo rapporto con la maternità.
Nonostante questi ostacoli, il desiderio di Frida di maternità non si è mai affievolito, come dimostrano le sue lettere e i suoi diari.
La maternità è un tema che Frida Kahlo ha esplorato ripetutamente nelle sue opere. Attraverso i suoi dipinti, l’artista ha rappresentato il suo dolore, la sua speranza e il suo amore per i bambini che non ha mai potuto avere.
Questi dipinti sono solo alcuni esempi di come Frida Kahlo abbia utilizzato la sua arte per esprimere il suo profondo desiderio di maternità e il suo amore per i bambini.
Nonostante non sia mai diventata madre biologica, Frida Kahlo ha avuto diverse figure materne nella sua vita e ha mostrato un grande affetto per i bambini della sua cerchia familiare e amicale.
Questi legami hanno permesso a Frida di vivere esperienze materne, seppur in modo non convenzionale.
Nell’arte di Frida Kahlo, la maternità assume anche un significato metaforico e simbolico. I suoi dipinti sono ricchi di immagini che alludono alla fertilità, alla creazione e alla distruzione, elementi centrali nell’esperienza umana.
Attraverso queste metafore, Frida Kahlo esplora la maternità in tutte le sue sfaccettature, andando oltre la semplice esperienza biologica.
Il legato di Frida Kahlo continua a influenzare artisti e pensatori in tutto il mondo. La sua esplorazione della maternità rimane particolarmente rilevante in un’epoca in cui le definizioni di genitorialità e famiglia sono in continua evoluzione.
La storia di Frida Kahlo e la sua arte continuano a essere fonte di ispirazione per molte persone che si identificano con la sua lotta e il suo amore per i bambini.
In conclusione, il rapporto di Frida Kahlo con la maternità è un intreccio complesso di desiderio, dolore e amore. Attraverso la sua arte e le sue azioni, ha espresso un amore profondo per i bambini e un desiderio di maternità che non si è mai concretizzato nel modo tradizionale. Tuttavia, la sua eredità vive attraverso le sue opere, che continuano a parlare a chiunque si trovi ad affrontare sfide simili. Frida Kahlo rimane un simbolo di forza e resilienza, e il suo approccio alla maternità è un esempio di come si possa trovare bellezza e significato anche nelle esperienze più difficili della vita.
Per approfondire la vita e l’arte di Frida Kahlo, si possono visitare siti autorevoli come il Museo Frida Kahlo, la Frida Kahlo Foundation, o consultare le numerose mostre e pubblicazioni dedicate alla sua figura.
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L'articolo Frida Kahlo e la Maternità: scopri il suo Amore per i Bambini nella sua Vita e Arte proviene da Andrea Concas - Il mondo dell’arte come nessuno ti ha mai raccontato.
Lui, che a diventare padre probabilmente non ci aveva mai pensato, diventa genitore a quarant’anni, nella maturità della sua vita da adulto, trascorsa fino a quel momento nel cercare di essere Artista prima di tutto.
Pablo Picasso, uno dei più grandi e influenti artisti del XX secolo, è noto per la sua straordinaria carriera artistica. Tuttavia, la sua vita personale e familiare è altrettanto affascinante.
Picasso ha avuto quattro figli da tre donne diverse.
Questo articolo estratto dal libro “Pablo Picasso 100 Domande 150 Risposte” di Andrea Concas ed esplora la vita familiare di Picasso, i suoi figli e come hanno influenzato la sua arte.
Il primo figlio di Picasso, Paulo Picasso, è nato nel 1921 dalla sua prima moglie, Olga Khokhlova. Paulo ha avuto una relazione complessa con suo padre, spesso rappresentato nelle opere di Picasso come un arlecchino o un piccolo cavaliere. Dopo la morte di Picasso, Paulo ha lottato con l’alcolismo e la depressione, morendo nel 1975 a soli 54 anni.
Maya Widmaier-Picasso è la seconda figlia di Picasso, nata dalla sua relazione con Marie-Thérèse Walter. Maya è stata spesso ritratta nelle opere di Picasso durante la sua infanzia. Oggi, è una delle poche eredi viventi di Picasso e ha dedicato gran parte della sua vita a preservare e promuovere l‘eredità di suo padre.
Claude Picasso, il terzo figlio di Picasso, è nato dalla sua relazione con Françoise Gilot. Claude ha avuto un ruolo attivo nella gestione dell’eredità di suo padre, servendo come amministratore del patrimonio di Picasso. Ha anche lavorato per proteggere i diritti d’autore delle opere di suo padre e per autenticare le opere attribuite a Picasso.
Paloma Picasso, la quarta e ultima figlia di Picasso, è anche nata dalla sua relazione con Françoise Gilot. Paloma è diventata una designer di gioielli di successo e ha lavorato per Tiffany & Co. per molti anni. Come suo fratello Claude, anche Paloma ha lavorato per preservare l’eredità di suo padre.
I figli di Picasso hanno avuto un impatto significativo sulla sua arte. Ad esempio, la nascita di Paulo ha segnato l’inizio del periodo classico di Picasso, mentre la nascita di Maya ha coinciso con il suo periodo surrealista. Inoltre, molti dei ritratti più famosi di Picasso sono di suoi figli, tra cui “Paulo come Arlecchino” e “Maya con la bambola”.
La vita familiare di Picasso era complessa e talvolta tumultuosa, ma i suoi figli hanno avuto un impatto profondo sulla sua vita e sulla sua arte. Nonostante le difficoltà, hanno lavorato per preservare l’eredità di Picasso e per garantire che le sue opere continuino ad essere apprezzate dalle future generazioni.
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L'articolo Quanti figli ha avuto Pablo Picasso? proviene da Andrea Concas - Il mondo dell’arte come nessuno ti ha mai raccontato.
Il 2024 è appena iniziato, ma le linee guida per l’innovazione sono già state tracciate. Nonostante le critiche, il 2023 ha visto la presenza degli NFT, con aste da milioni di dollari da parte di Sotheby’s e Christie’s. Tuttavia, l’intelligenza artificiale (IA) sarà la protagonista del 2024, implementando ogni giorno le sue funzionalità e potenza.
L’IA sta diventando sempre più integrata nel nostro quotidiano, con applicazioni che aiutano dalla gestione dei contenuti, alla promozione social, alla messa in rete, alla preparazione di testi, di ricerche, di analisi di mercato. Questo è quasi alla portata di mano di quasi tutti o meglio di chi vuole iniziare ad approcciare questo modello. A breve, l’IA sarà sempre più integrata, in telefonini, in computer e ovunque sia possibile.
Il mondo dell’arte inizia a guardare con grande interesse all’IA. Aveva già iniziato con l’arte generativa, quindi quella creata in qualche modo con i prompt to image, quindi scrivendo del testo e permettendo a questa intelligenza di creare delle immagini. Ma negli ultimi mesi vediamo sempre un utilizzo sempre più massivo anche per i contenuti, per il marketing.
Nonostante le critiche, il 2023 ha visto la presenza degli NFT, con aste da milioni di dollari da parte di Sotheby’s e Christie’s. Questo fenomeno ha segnato un punto di svolta nel mondo dell’arte, portando una nuova forma di proprietà e di scambio di opere d’arte. Gli NFT hanno permesso agli artisti di monetizzare le loro opere in modo diretto e trasparente, talvolta bypassando le tradizionali gallerie d’arte e case d’asta.
L’IA sarà la protagonista del 2024, implementando ogni giorno le sue funzionalità e potenza. Il mondo dell’arte inizia a guardare con grande interesse all’IA, con un utilizzo sempre più massivo anche per i contenuti, per il marketing. Nonostante le critiche, il fenomeno degli NFT ha segnato un punto di svolta nel mondo dell’arte, portando una nuova forma di proprietà e di scambio di opere d’arte.
L'articolo 2024 Arte e Innovazione: l’anno dell’Intelligenza Artificiale! proviene da Andrea Concas - Il mondo dell’arte come nessuno ti ha mai raccontato.
Picasso lo amavi o lo odiavi… nessuna via di mezzo… e lui di certo non faceva molto per farsi amare
Il suo carattere voleva prevalere su chiunque, anche su chi non lo voleva:
Picasso era così…prendere o lasciare.
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L'articolo Chi erano gli amici di Picasso? proviene da Andrea Concas - Il mondo dell’arte come nessuno ti ha mai raccontato.
La tecnologia è noiosa e sì, questa è una delle verità più vere. La tecnologia di per sé è la cosa più noiosa di questo mondo.
È un aspetto tecnico affascinante per l’ingegnere, affascinante per chi la fa, affascinante trovare la soluzione che possa risolvere qualcosa, ma in realtà parlare solo di tecnologia è la cosa più noiosa.
Pensiamo invece alle applicazioni che si possono fare grazie alla tecnologia applicata al mondo dell’arte, della cultura, della moda, del fashion.
Capire come l’intelligenza artificiale attualmente sia la chiave di tantissime rivoluzioni.
La possibilità di utilizzare quindi la tecnologia in altri settori è un qualcosa di assolutamente entusiasmante, ma se continuiamo a parlare solo e soltanto di come si sviluppa, di come si fa, di come funziona, non saremo mai felici.
Non arriveremo mai alla soluzione di dire che è un qualcosa di normale.
Quello di diventare normale, di diventare la base per tutti gli utilizzi quotidiani, per far sì che essa possa in qualche modo supportarci concretamente.
Allora è sì che la tecnologia diventa interessante ed è sì che diventa uno strumento utile per poter nel nostro caso vendere, promuovere, fruire e in qualche modo commercializzare le nostre opere d’arte.
È proprio in quel momento che la tecnologia assume un ruolo affascinante e decisivo, trasformandosi in uno strumento particolarmente efficace e pratico che, nel contesto specifico di noi che ci occupiamo di arte, diventa indispensabile per poter svolgere una serie di azioni rilevanti come la promozione delle nostre creazioni artistiche ma non solo.
Questa è la sfida che si sta compiendo in queste ore, in questi giorni e che nei prossimi anni Vedrà’ protagonista l’intelligenza artificiale, così come la blockchain e tanto altro. E tu, sei pronto?
L'articolo La tecnologia è noiosa! proviene da Andrea Concas - Il mondo dell’arte come nessuno ti ha mai raccontato.
L’occhio, il gusto, il pensiero si abitua a ciò che vede ogni giorno…è tempo di iniziare a pensare a quali saranno di canoni di giudizio e la soglia di attenzione ed interesse di domani anche a causa dei passi da gigante dell’intelligenza artificiale…
E sì, questa è una delle tematiche di cui ho riflettuto molto nelle ultime settimane e mesi. L’intelligenza artificiale è ovunque oggi, e possiamo ammirarne l’influenza nella nostra quotidianità. Sistemi come ChatGTP e tanti altri ci aiutano in modo straordinario, facilitando la traduzione, la creazione di concetti complessi, la ricerca di informazioni e persino la produzione di contenuti per post o attività professionali e private.
Tuttavia, è importante notare un aspetto su cui non stiamo facendo abbastanza attenzione. Questa grande facilità nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale potrebbe farci dimenticare quanto sarebbe stato arduo raggiungere gli stessi risultati nella produzione di contenuti manualmente. Prendiamo ad esempio la creazione di un’immagine attraverso il “text-to-image”. Digitiamo un testo e in pochi istanti appare un’immagine correlata che altrimenti richiederebbe mesi di lavoro su base manuale.
Se avessimo dovuto incaricare un designer per produrre una tale immagine, considerando tutti i passaggi necessari come rendering, concept e così via, ci sarebbero volute settimane e un consistente investimento economico. Invece, grazie all’intervento dell’intelligenza artificiale, possiamo ottenere lo stesso risultato in pochi secondi.
Questa velocità di esecuzione è semplicemente sorprendente e suscita meraviglia, ma dobbiamo anche interrogarci sui possibili effetti collaterali. Ad esempio, in che modo l’automazione di certi processi influenzerà le competenze professionali? Come si evolveranno le nostre abilità di pensiero critico e creatività quando avremo a disposizione strumenti così potenti? Queste sono solo alcune delle domande che dobbiamo porci quando pensiamo al futuro dell’intelligenza artificiale e alla sua integrazione nella nostra vita quotidiana.
In sintesi, l’intelligenza artificiale ci offre delle immense opportunità e semplifica notevolmente le nostre attività. Tuttavia, è fondamentale considerare anche gli aspetti etici, le possibilità di perdita di controllo o di trasformazione delle competenze umane. Dobbiamo rimanere consapevoli di questi cambiamenti e guidare il progresso tecnologico in modo responsabile per trarre il massimo beneficio da queste potenzialità senza sacrificare ciò che ci rende umani.
Ossia ci abitueremo a un livello talmente alto di contenuti che il nostro standard, il nostro livello partirà da lì. E allora per stupirci ci servirà qualcosa in più.
Ci servirà qualcosa che cambierà completamente gli schemi, che probabilmente sovertirà questo lavoro. Così vale per la scrittura.
Pensiamo alla redazione dei comunicati stampa, degli articoli base e quant’altro. Partiremo da una base.
Allora si ritornerà alla penna creativa, si ritornerà ai designer.
Ma adesso il problema sarà abituare i nostri occhi a questo livello che adesso, wow, fra qualche mese, fra qualche anno sarà la base. E cosa ci sarà dopo? Tu cosa ne pensi? Fammelo sapere.
Tu cosa ne pensi?
Ci adegueremo?
Prediligeremo l’uomo o la macchina?
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L'articolo 🧠 ASSUEFAZIONE DA INTELLIGENZA ARTIFICIALE, UN RISCHIO CONCRETO!!! proviene da Andrea Concas - Il mondo dell’arte come nessuno ti ha mai raccontato.
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