I racconti improbabili sul calcio, contenuti nel libro "Fútbol" di Osvaldo Soriano, sono tanti, ma ce n'è uno, in particolare, che mi è caro. Si intitola: "Il figlio di Butch Cassidy" (il mondiale del '42 che nessuno ricorda), una storia, a dir poco, fantastica. Più di 15 anni fa portai in scena, insieme al videomaker Michele Barca, uno spettacolo Intitolato: "Parole visionarie" all'interno di una sorta di museo archeologico a Verona. Si trattava di un lavoro itinerante attraverso le sale sotterranee di questi incredibili scavi che avevano portato alla luce i resti di un antico nucleo abitativo di epoca romana. Ero circondato dall'archivio fotografico Bettman e non mi fu difficile ispirarmi a quelle immagini per scrivere dei pezzi teatrali che potessero dare voce al silenzio delle fotografie. Con Michele Barca realizzammo, grazie a questa esperienza, anche un corto cinematografico che convogliò, successivamente, all'interno di un'opera di arte verbo visuale che chiamammo: "Parole", ancora oggi conservata nel Museo d'Arte Contemporanea di Rovereto, il MART. Quest'opera fu esposta nel 2008 in una mostra internazionale intitolata: "La parola nell'Arte" che venne allestita sempre all'interno di quel museo. Questo estratto che ascolterete è una libera sintesi del racconto originale di Soriano, reso, in molti suoi passaggi più teatrale ed evocativo. La mia voce, a tratti metallica e disturbata da volute interferenze, vi sembrerà uscire da una di quelle vecchie radio a valvole che si usavano negli anni 40. L'idea è di farvi viaggiare nel tempo accompagnandovi in quel lontano 1942 nella Patagonia Argentina per assistere ad un mondiale di calcio che tanti hanno dimenticato.
Buon ascolto