BAD GIRLS - Da vittime a carnefici

Carmela è nata in una famiglia mafiosa, dove gli uomini sono i padroni indiscussi delle loro donne, figlie, sorelle o mogli che siano. Carmela, però, si è ribellata e per questo in paese la chiamano 'a pulestra, la puledra, per via del suo carattere selvaggio. Ha anche ottenuto di sposare Giuseppe, dopo una rocambolesca fuitina. Ma la sua non è una storia a lieto fine.  Si troverà ad essere sposa di un latitante e a crescere sola i molti figli che ha messo al mondo. L’ultimo, in carcere, perché anche lei paga il prezzo di essere la moglie di un mafioso. Ma sarà sua, anche questa volta, l’ultima parola. Vendetta.

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In questa storia il carnefice non è un uomo. Micaela è stata vittima di donne senz’anima, sin da quando era nel grembo della madre. A causa di sevizie morali e psicologiche, che hanno mandato in tilt la sua giovane mente. Dopo la tragica scomparsa del padre, nella notte più lunga della sua vita, Micaela ha saputo chi fosse veramente sua madre. Una scoperta sconvolgente, che ha cercato di metabolizzare. Ma alla fine, quell’ultimo tassello ha scatenato in lei un rancore irreprimibile.

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Nella sua giovane vita trascorsa pericolosamente, Patrizia ha conosciuto anche lo sfregio della mercificazione del proprio corpo. Nelle sue parole si sente il disprezzo nei confronti di quegli uomini che per potere avere un rapporto sessuale sono costretti a pagare.  In carcere ha conosciuto altre donne che per questo hanno cercato di farla finita, magari con un sacchetto in testa e respirando il gas del fornelletto. Alcune trovano invece il coraggio di ribellarsi, come Malena. Ma la sua vendetta nei confronti degli uomini, si è paradossalmente riversata su altre donne. 

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Claudia è una giovane donna che in poche ore passa da una vita serena al peggiore degli incubi quando suo marito viene ucciso da un pirata della strada, e lei rimane sola con un figlio piccolo da crescere. Nella sua vita s’insinua un altro uomo, dalla forte carica sessuale. Che si rivela un boomerang. Le continue pretese di pratiche sempre più spinte col tempo mettono in crisi Claudia. Ma l’uomo trova sempre il modo di riconquistarla. Non solo, vuole sposarla. Claudia è felice, anche perché il suo bambino potrà riavere un padre. Ma quando mancano pochi giorni al matrimonio, accade qualcosa che le farà perdere il senno. 

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La storia di Debora inizia in una borgata romana, quando suo fratello maggiore, Federico, viene consegnato dalla loro madre a dei pedofili che si spacciano per gente del cinema. Ma l’orrore che i suoi occhi di bambina sono costretti a sopportare sembra non avere fine. Un giorno, di ritorno da scuola, il gatto di casa le salta in braccio con le zampette imbrattate di sangue. Dal carcere, Debora ripensa a Federico che non c’è più, e anche se lei l’ha vendicato, il suo animo non si acquieta.

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Giada fugge dal carcere in cui è detenuta per l’omicidio del suo compagno, ucciso per errore durante una rapina che lui l'aveva costretta a fare, e si rifà una vita in un’isoletta del Mediterraneo, dove trova un pescatore che la ama per davvero, un gigante buono con cui ha dei figli. Un giorno, però, viene riconosciuta, e torna dietro le sbarre. Durante la pandemia Giada è messa agli arresti domiciliari. Sembra un conforto che il suo pescatore si sia trasferito in città per starle vicino, ma la realtà è diversa. L'uomo è cambiato, in peggio, e i bambini sono costretti a elemosinare i pasti dai vicini. Una tragica notte Giada decide di porre fine a tutto questo. 

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È una mattina come un’altra, in un tranquillo paesino del nord, quando Mara viene rapita da un branco. Trascinata in un casolare, per tre giorni viene sottoposta ad abusi e violenze. A pagarne le conseguenze, è solo lei. Il fidanzato la lascia e i genitori si vergognano, mentre in paese la evitano. Occorrono anni perché Mara riprenda le redini della propria vita, grazie all'amore di una donna. Ma un giorno il destino la riporta di fronte al più crudele dei suoi stupratori. E alla possibilità di una vendetta da tanto attesa.

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Patrizia, già segnata da esperienze difficili, è vittima di sevizie fisiche da parte di uomini deviati e brutali. Finisce sempre in relazioni tossiche, che lasciano il segno sul suo esile corpo. Fino a quando sa farsi maschio per reagire. Per una volta non sarà lei a soccombere. In carcere conosce Marika, la ex di un piccolo boss della mala. Un altro uomo violento da cui deve fuggire, passando in modo rocambolesco a clan concorrenti, in cerca di protezione.

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Un tempo si chiamava Maria e viveva con la famiglia dedita allo spaccio di stupefacenti in una casa di Scampia, a Napoli. Solo quando viene arrestata e rinchiusa in un carcere minorile scopre la sua vera natura: si sente un ragazzo, e come tale vive la sua prima storia d'amore con un'altra detenuta. Cambia anche nome, diventa Mario. Ma quando viene rilasciato, Mario è un reietto, tanto per la sua famiglia quanto per il quartiere. Sembra in grado di sopportare ogni sevizia, ma non la gelosia. Un sentimento strisciante che  arma la sua mano proprio contro la persona che più ama al mondo. 

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Sara da bambina ogni notte veniva tormentata dallo stesso incubo, ma non ha mai avuto il coraggio di dirlo alla mamma. A gridare aiuto era invece il suo corpo troppo rotondo, sgraziato. Sara mangiava troppo, ma per gli altri era solo motivo di scherno e per la madre di vergogna. Sara ripercorre il suo passato da una cella. Per la prima volta trova il coraggio di raccontare che l’orco di quei brutti sogni esisteva per davvero e abitava in quella famiglia apparentemente così perfetta. Il danno subito è stato irreversibile e un giorno Sara ha sentito il bisogno irrefrenabile di regolare i conti. Ma l'epilogo sarà davvero inatteso.

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