Il Consiglio Europeo ha approvato l’avvio dei negoziati per l’adesione di Ucraina e Moldavia nell’Unione Europea. 26 Paesi hanno votato a favore, mentre Viktor Orban ha lasciato la riunione al momento del voto, rinunciando però alla facoltà di porre il veto. Nelle ultime ore il Primo ministro ungherese ha bloccato l’adozione di nuovi aiuti finanziari all’Ucraina: 50 miliardi che l’UE ha intenzione di consegnare a Volodymyr Zelensky. Mentre sul campo di battaglia le sorti dell’Ucraina sembrano ormai irrimediabilmente destinate alla sconfitta, Bruxelles si esibisce in una nuova prova di sottomissione ai voleri di Washington, dove Joe Biden non riesce a sbloccare il nuovo pacchetto di aiuti per Kiev, bloccato dal ‘niet’ dei repubblicani. La decisione assunta Consiglio Europeo campeggia sulle prime pagine dei quotidiani ma qual è il suo reale peso strategico? Byoblu ne discute con l’analista geopolitico Giacomo Gabellini.

Prima di diventare presidente, Joe Biden avrebbe usato la sua carica di vice di Barack Obama per facilitare gli affari della propria famiglia, in particolare consentendo al figlio Hunter di fare affari d’oro in Cina e in Ucraina. Per questo la Camera americana, a maggioranza repubblicana, ha approvato una mozione con cui viene aperta ufficialmente una inchiesta parlamentare per l’impeachment. Abbiamo chiesto all’autore e regista MASSIMO MAZZUCCO, quanto ci sia di concreto dietro la mossa repubblicana e quali scenari potrebbero aprirsi verso le elezioni del presidente degli Stati Uniti, che si terranno nel novembre 2024

Sono passati 54 anni dalla strage di Piazza Fontana, l’evento che diede inizio alla cosiddetta strategia della tensione. Anni di indagini e inchieste hanno portato ad un sostanziale nulla di fatto: nessuno è finito in galera per quell’eccidio. Eppure dalle carte emerge in maniera nitida il ruolo decisivo dei servizi segreti italiani, che non agivano in quanto “deviati”, ma all’interno dello Stato italiano che in quel momento perseguiva una precisa agenda internazionale. Ne parliamo con Enzo Raisi, già deputato, imprenditore e scrittore.

A Gaza il bilancio della crisi umanitaria è catastrofico, l’Onu parla addirittura di “punto di non ritorno” ma gli appelli delle associazioni umanitarie restano perlopiù inascoltate. Venerdì mattina il Consiglio di Sicurezza si è riunito d’urgenza a New York, a seguito dell’appello all’articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite da parte di Guterres. Gli Stati Uniti tuttavia hanno posto il veto su una risoluzione presentata dagli Emirati Arabi Uniti e sostenuta da oltre 90 Stati membri. I voti a favore sono stati 13, mentre il Regno Unito si è astenuto. Un’azione non proprio inaspettata, visto il sostegno incondizionato degli Usa a Israele, ma che non tiene conto del disastro umanitario che si sta compiendo a Gaza. Ne parliamo con la reporter Antonietta Chiodo.

Fuori dai riflettori della stampa e senza il minimo dibattito pubblico, l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta lavorando a degli strumenti legislativi che, se approvati, metterebbero gravemente in discussione gli assetti democratici dei paesi in cui verranno applicati. Le semplici “raccomandazioni” dell’OMS in epoca Covid hanno avuto il potere di stravolgere i principi costituzionali degli stati occidentali, con le nuove regole, l’OMS si trasformerebbe da organo di consulenza a soggetto di coordinamento e di governo in caso di dichiarata emergenza sanitaria. La dottoressa Meryl Nass, medico statunitense, consulente della Children’s Health Defense ed esperta di bioterrorismo sta allertando cittadini e politici in tutto il mondo circa i rischi totalitari che produrrebbero il Trattato Pandemico e la riforma del Regolamento Sanitario Internazionale.

Via libera del Consiglio dei ministri alla ratifica del protocollo tra Italia e Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria. Quali i dettagli dell'accordo? E le possibilità che riduca i flussi migratori? Ne parliamo con lo storico e cartografo, Emanuele Mastrangelo, del Centro studi Machiavelli.

La Corte d’Assise di Asti ha condannato Mario Roggero a 17 anni di carcere per duplice omicidio e tentato omicidio. Il 28 aprile 2021 il gioielliere inseguì in strada i tre uomini che avevano rapinato il suo negozio, uccidendone due: Giuseppe Mazzarino e Andrea Spinelli e ferendo il terzo. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 14 anni, il tribunale ne ha comminati tre in più. Il caso è diventato oggetto di dibattito politico, con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha così commentato la sentenza: “Piena solidarietà a un uomo di 68 anni che, dopo una vita di sacrifici e di impegno, ha difeso la propria vita e il proprio lavoro”. Byoblu ha discusso del caso con l’avvocato Angelo Di Lorenzo.

Continuiamo ad approfondire i temi che ruotano intorno all’omicidio della 22enne Giulia Cecchettin e che stanno monopolizzando il dibattito pubblico. La violenza dell’uomo contro la donna è frutto di una società patriarcale? O piuttosto di una mascolinità rieducata verso politiche sempre più fluide? Nelle scorse ore Casapound ha affisso una serie di manifesti con il volto di Filippo Turetta in cui si legge “Ma quale patriarcato questo è il vostro uomo rieducato”. La spiegazione data da Casapound è che Turetta sarebbe il risultato “di una società che non fornisce più valori né, tantomeno, esempi”. Ne parliamo con la scrittrice ed ex vicequestore Nunzia Alessandra Schilirò

L’accordo sottoscritto in ambito ONU nel 2015, a cui hanno formalmente aderito 192 paesi e denominato Agenda 2030 è entrato prepotentemente nel mondo delle istituzioni, della scuola e della formazione. Pur non essendo mai stati oggetto di dibattito, i 17 punti in cui si articola condizionano pesantemente la vita pubblica europea e italiana. Ma in cosa in cosa consistono veramente? Enzo Pennetta ha dedicato il suo ultimo lavoro proprio a questo tema: “Agenda 2030, una rivoluzione colorata” analizza i temi, gli obiettivi, le diverse articolazioni di cui è composta l’Agenda 2030 e spiega perché i nobili principi a cui si ispira siano in realtà in contrasto con i suoi reali propositi. L’Agenda è infatti in linea con la “Quarta rivoluzione industriale” delineata dal Klaus Schwab e dal World Economic Forum.

YouTube ha chiuso il seguito canale della giornalista italiana Martina Pastorelli. La sua colpa è quella di non aver rispettato le norme della Community. In realtà si vuole marginalizzare il pensiero disallineato, il dibattito, la ricerca della verità, per "non disturbare il manovratore".
Una censura preventiva che trova nel DSA Digital Service Act la giustificazione per le piattaforme social per tagliare fuori l'informazione disallineata.
In questo Byoblu è stato (ahìnoi) pioniere, vedendosi cancellato il proprio canale Youtube nel marzo 2021 con quasi 600.000 abbonati.
Per questo motivo ora Byoblu è diventato una TV nazionale, un media che sembra datato, ma che ancora garantisce spazi di manovra per gli editori indipendenti.
Ne parliamo assieme alla vittima di questa ennesima violenta censura, la giornalista Martina Pastorelli.