Settimana delicatissima per gli equilibri politici internazionali: durante lo scorso fine settimana i maggiori leader europei si sono lanciati in incendiarie dichiarazioni sul conflitto in Ucraina, Joe Biden è poi volato a Kiev mentre oggi è stata Giorgia Meloni a rendere omaggio a Volodymyr Zelensky con una visita ufficiale nel suo Paese. Dal canto suo, Vladimir Putin ha tenuto un solenne discorso di fronte ai due rami del parlamento russo, analizzando dettagliatamente la situazione politica internazionale e accusando le élite occidentali di essere diventate il “simbolo della menzogna”.
“Abbiamo fatto tutto il possibile per risolvere il problema per via pacifica, l'Occidente ci ha mentito: perdeva tempo mentre chiudeva gli occhi sui crimini del regime di Kiev. Le accademie occidentali fornivano armi a Kiev prima dell'inizio dell'operazione speciali, ormai non lo nascondono nemmeno più”.
Il presidente russo ha paragonato il momento attuale agli anni '30 del Novecento, quelli che precedettero la Seconda guerra mondiale e l'attacco della Germania nazista contro l'Unione Sovietica.
Ma la dichiarazione più fragorosa il presidente russo l'ha pronunciata al termine delle sue due ore di discorso, quando ha stigmatizzato l'aspirazione al “dominio globale” degli Stati Uniti, annunciando l'interruzione degli accordi sugli armamenti strategici (il New Start, firmato l'8 aprile 2010 a Praga tra Medvedev e Obama).
“Ci vogliono infliggere una sconfitta strategica, per questo la Russia interrompe gli accordi sugli armamenti strategici. Non abbandoniamo, ma sospendiamo l’accordo. Non useremo mai le armi nucleari per primi, ma saremo pronti a rispondere”, ha concluso il presidente russo.