Ci sono libri difficili da classificare. Romanzi che giocano coi generi, che li travalicano, che oscillano tra surreale, mistero, realismo magico e fantasy. Soprattutto quando ci si ritrova alle prese, nel testo, con svariati di questi elementi intrecciati a costruire qualcosa che appena si manifesta ha già cambiato forma. D’altronde, si sa, le classificazioni di questo tipo sono oziose, eppure tra le molte domande che La nostra parte di notte, di Mariana Enriquez, impone a chi se lo trova sulla propria strada c’è anche questa: “Che tipo di libro sto leggendo?”. Dal racconto di formazione, al tomo di critica sociale all’urban fantasy, con tracce di horror e di realismo magico, questo romanzo si rivela un crogiuolo in ebollizione destinato se non altro a incuriosire, quando non a sconvolgere. In un’argentina compresa tra gli anni 80 e la fine dei ‘90, con un affondo nella Londra degli anni 70, prepariamoci a seguire la storia di Juan, Rosario e del figlio Gaspar, la loro e quella dell’Ordine, misteriosa epitome di sapere, volontà, violenza e omertà.