Intervista a Tommaso Amadio attore e regista teatrale apprezzato per il suo stile tagliente e moderno, capace di mettere a nudo con lucidità le contraddizioni dei rapporti umani.

In un agriturismo noto per cerimonie e banchetti, si festeggia il 50° anniversario di matrimonio di una coppia. I figli — Nico, Enri, Robi e Dani — si ritrovano con l’intento di organizzare una giornata perfetta: torta nuziale, discorsi e foto nel parco vicino al laghetto con le paperelle. Ma dietro la facciata della festa si nasconde una famiglia attraversata da egoismi, silenzi e tensioni pronte a esplodere.

"N.E.R.D.s - sintomi" è una commedia graffiante e irriverente che usa il microcosmo familiare per svelare le crepe di una società solo in apparenza equilibrata.

Andrea Vasumi è un comico e cabarettista italiano nato il 18 aprile 1971 a Forlì.

Conosciuto per la sua simpatia e spontaneità tipicamente romagnole, ha partecipato a diverse trasmissioni televisive, tra cui "Zelig Off" e programmi su Comedy Central come "Metropolis" e "SuperMetropolis".

Con una lunga carriera nel cabaret e nella stand-up comedy, ha calcato palcoscenici importanti, partecipando a programmi televisivi e festival di comicità. Grazie alla sua capacità di osservare la realtà con sarcasmo e leggerezza, conquista il pubblico con battute brillanti e racconti di vita quotidiana.

Paola Contini è un'attrice italiana originaria dell'Emilia Romagna.

Nel corso della sua carriera, ha partecipato a diverse produzioni cinematografiche e televisive. Tra i suoi lavori più noti si annoverano la partecipazione alla serie televisiva "Don Matteo" (2009), dove ha interpretato il ruolo della madre di Serena in un episodio, e al film "Il signor Diavolo" (2019), in cui ha ricoperto il ruolo della badante di Emilio Vestri Musi.

Ha inoltre recitato nel film "L'articolo 2" (1993) nel ruolo di un'insegnante.

La sua formazione include corsi di recitazione presso il DAMS e seminari presso il teatro dell'Arca di Forlì.

Oggi parliamo della sua carriera.

Silvia Francia è specializzata nella divulgazione di tematiche legate alla comunicazione, con un focus particolare sulla comunicazione non violenta.

Esiste infatti un metodo codificato che ci spiega di che cosa si tratta, che ci aiuta a riconoscere la violenza della comunicazione ma anche a riflettere sulle nostre azioni comunicative: il metodo di Marshall Rosenberg, analista statunitense coinvolto nella gestione del conflitto anche ai livelli apicali delle più spinosi crisi geopolitiche.

Silvia porterà le sue competenze in due incontri divulgativi alla Sala Malva Nord nelle serate dell'8 e 15 aprile 2025.

Cantante, musicista ed attore siciliano, Mario Incudine è uno tra i più conosciuti esponenti della musica popolare della sua regione.

Incudine si è lanciato nello spettacolo teatrale "Parlami d'amore", dedicato alla musica italiana.

Tra il 1918 e il 1940 la produzione musicale italiana ebbe una straordinaria evoluzione. La nascita delle radio, che divenne il mezzo principale della propaganda fascista, contribuì anche ad ampliare il pubblico degli ascoltatori e a diffondere sensibilmente la musica all’interno delle case italiane rendendola un “affare” comune e condiviso. Se da un lato si ramificava la musica fomentata dal fascismo, megafono di sentimenti patriottici, famigliari e lacrimosi, dall’altro si diffondeva, in rotta con le direttive dittatoriali, una musica d’oltreoceano, brillante e ironica. Sottobanco, come bische clandestine, nascevano lo swing e il jazz che ben presto entrarono a far parte di una realtà italiana che remava controcorrente attraverso la musica.Con questo spettacolo, e attraverso alcuni dei pezzi più belli di quegli anni, va in scena non soltanto uno spaccato di storia della musica italiana ma soprattutto uno spaccato di storia patria. Poiché la musica, da sempre, diventa il paradigma di una nazione e di un pensiero.

“Ah, se queste pareti potessero parlare…!” quante volte l’abbiamo sentito dire o l’abbiamo pensato noi stessi. Beh, Neil Simon l’ha fatto: ha fatto parlare una stanza, una suite dell’Hotel Plaza. Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio interpretano tre coppie (diverse), in tre situazioni (diverse), in una suite (la stessa) di un hotel considerato come l’Olimpo: la dimora degli Dei. Lusso, agi, benessere che tuttavia non impediscono imbarazzi, problemi, inciampi. Qui tre coppie diverse, tre problemi di coppia diversi con un unico filo conduttore: una stanza dell’Hotel Plaza di New York.

Corrado Tedeschi ha spaziato dalla televisione al teatro nell'arco di quattro decenni, mentre il talento attoriale Debora Caprioglio venne scoperto da Klaus Kinski, che la lanciò nel cinema e sul palcoscenico.

Il Volo delle Fenici è un racconto di viaggio, trasformazione e bellezza di sei donne migranti. La performance, nata da un laboratorio condotto dalle artiste Manuela Carabini e Cecilia Valenti accoglie il pubblico in uno spazio intimo tra amiche, che giocano a carte con le parole chiave delle loro vite. Sulle carte, immagini e parole evocano ricordi di luoghi lontani, musiche, persone, emozioni, amori, da cui le protagoniste partono per raccontarsi tra passato e presente, paese d’origine e Italia.Le donne diventano così ambasciatrici di tutte coloro che, come fenici, spiccano il volo per percorrere il proprio viaggio fisico e interiore di crescita, forza e coraggio.

La performance ha debuttato a luglio 2024 all’interno del festival FU ME come progetto del Centro Interculturale Movimenti, coinvolgendo le donne che frequentavano il corso di lingua Italiana di livello avanzato.  Da qui è stata fondata l’Associazione APS “La Compagnia delle Fenici”, nata per poter sviluppare nuovi progetti e coinvolgere sempre più donne di diversa nazionalità, per valorizzarle e offrire a loro un contesto di creazione artistica dove potersi esprimere liberamente. Il secondo debutto è avvenuto a Mutonia nel settembre 2024, con l’intervento performativo di Nikki Rodgerson e del “fuoco trasformatore” di Fiammetta, una scultura di circa tre metri rappresentante una fenice araba.

Eugenio Cecchi è il Capo gruppo della sezione cervese del Fondo per l'Ambiente Italiano.

Presidente della delegazione FAI di Cervia, Cecchi si è battuto e si sta battendo per la qualifica del territorio.

Abbiamo parlato con l'attore Maura Lamantia, protagonista  di Gramsci Gay: uno spettacolo di Iacopo Gardelli, regia di Matteo Gatta, scene e costumi di Gaia Cresp, voce e tecnica di Mattia Sartoni, dalla produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri.

Gramsci Gay è diviso in due quadri: nel primo siamo nel 1920, dove un Gramsci non ancora trentenne arringa gli operai torinesi all’indomani del fallimento dello storico sciopero delle lancette. Il secondo quadro è ambientato ai giorni nostri: Nino Russo, il nostro vandalo del murales di fantasia, viene colto in flagrante e trascinato in commissariato per un interrogatorio molto diverso da quello che si aspetta. Questi due eventi, a cent’anni di distanza l’uno dall’altro, tessono fili invisibili sui significati di impegno e disillusione, fiducia e indifferenza, fuoco e cenere.

Il Malloppo di Joe Orton è una dark comedy dai toni farseschi e dalla comicità dissacrante. Il dialogo serrato, iperbolico e surreale, mutuato dal teatro dell’assurdo, mette in campo una critica spietata alla società inglese degli anni Sessanta. Ma Orton, con il suo stile anarchico, contro le forme della “buona società borghese”, anticipa i toni della cultura underground e della rivoluzione punk.

Il testo – scritto negli anni ’60 – divenne un successo clamoroso, arrivando a vincere il premio come migliore commedia dell’anno e lanciando il suo giovane autore come la nuova stella del panorama teatrale inglese. Da allora ha mietuto successi nel West End londinese e a Broadway, dove è stato interpretato anche da Alec Baldwin e Kevin Bacon.

Due ladri inesperti decidono di svaligiare la banca accanto all’impresa di pompe funebri in cui lavorano, ma sono costretti a nascondere la refurtiva nella bara della madre di uno di loro appena deceduta. Tra furti, omicidi, intrighi amorosi e indagini, inizia una rocambolesca sequela di situazioni spassose e assurde tipiche dell’umorismo nero britannico.