Prepararsi, studiare, mettersi in ascolto, osservare prima di scattare. Ma soprattutto avvicinarsi al soggetto in modo olistico, considerandone tutti gli aspetti e le interazioni. Questi sono i presupposti che ci consentiranno di superare l'approccio tipico del dilettante, di smettere di scattare fotografie, per arrivare finalmente a creare, nel modo più completo e consapevole, le nostre immagini.

Un esercizio difficile (non tecnicamente, ma psicologicamente) capace di potenziare la creatività.

Che ruolo può rivestire la creatività fotografica nella nostra vita?

L'ansia di esserci, di apparire, di dire la propria, ci sta spingendo verso la negazione dell'umanità.

Quando la rigidità ideologica si applica alla fotografia.

L'unica fotografia che io abbia mai perduto è forse la più bella che io abbia mai scattato.

Non una ricetta magica, ma una storia personale di rinascita.

Siamo davvero padroni della tecnologia che utilizziamo quotidianamente? Come imparare a dominare i propri strumenti di lavoro?

Una delle idee diffuse fra i principianti è che i "pro" lavorino sempre ed esclusivamente in modalità manuale, cioè impostando sia il tempo di otturazione sia il diaframma, perché si pensa che gli automatismi siano stati inventati per i dilettanti. Vediamo perché non è così.

Quando il fotografo ritiene che sia giunto il momento di mettersi sul mercato e di offrire il suo prodotto ai potenziali clienti, si trova a dover scegliere tra due diverse opzioni: proporre lavori di elevata qualità (con il rischio che pochi li sappiano apprezzare), oppure rimanere su una produzione standardizzata verso il basso, più facile da