Impareremo a convivere con miliardi di sensori. A guardare un film mentre la nostra auto guida da sola. Sapremo controllare la salute dagli smartwatch allacciati ai nostri polsi, saremo avvisati quando si libera un parcheggio in città, oppure saremo guidati dalla nostra auto al distributore di benzina più vicino. Nei supermercati i prodotti ci racconteranno la loro origine e allo stadio con gli smartphone potremo consigliare al coach, in diretta, la nostra formazione ideale.
Quanto vale questo mercato e come si sta sviluppando?
E’ un nuovo mercato costituito da 50 miliardi di oggetti connessi, 14 trilioni di dollari di giro d'affari previsti da qui al 2030, incrementi del PIL tra l'1 e il 2% e nascita di nuovi posti di lavoro, con aziende alla ricerca di data scientist, gli specialisti di statistica e matematica capaci di trasformare i big data grezzi raccolti dai sensori in una materia raffinata, organizzata e gestibile per nutrire l'enorme mercato dell'Internet delle Cose.
Ma l’Italia resta a guardare?
No. Ci sono università molto attive sul tema. Il Politecnico di Milano, la Sapienza e Tor Vergata a Roma, l’Università di Pisa, quella di Trento che addirittura ha sviluppato degli algoritmi acquistati da corporation americane perle loro attività IoT.
Questa rivoluzione IOT (Internet Of Things) riguarda tutti e per l'Italia un'occasione unica per sanare il digital divide.
Al termine del workshop, il relatore ti aspetta allo stand Hoepli (D7 Padiglione 11)per rispondere alle tue domande e fornirti consigli utili per la tua attività. Potrai anche richiedere una copia autografata del suo ultimo libro.