Microbiota e longevità: dati scientifici e nuove evidenzeCon l’età, la composizione del microbiota subisce importanti cambiamenti, con una riduzione della biodiversità microbica e un aumento di batteri pro-infiammatori. Questo fenomeno è noto come
disbiosi dell’invecchiamento e contribuisce all’inflammaging, ovvero allo stato di infiammazione cronica di basso grado tipico dell’età avanzata.
Studi recenti hanno dimostrato che nei centenari longevi, il microbiota intestinale conserva una composizione più simile a quella degli adulti giovani, con abbondanza di Akkermansia muciniphila, Christensenellaceae e Bifidobacterium, batteri associati a:
- Migliore regolazione metabolica e glicemica.
- Ridotta permeabilità intestinale e infiammazione sistemica.
- Maggiore protezione contro il declino cognitivo.
Un intestino sano e giovane, dunque, non è solo un indicatore di buona digestione, ma un
biomarker della longevità.