Una nota del Centro Studi di Confindustria rivela che l'insufficienza di materiali e la scarsità di manodopera hanno toccato i valori massimi degli ultimi dieci anni. Significativi anche gli aumenti senza precedenti dei costi di esportazione e dei tempi di consegna, con la produzione industriale italiana che è stimata in forte caduta a gennaio, -1,3%, dopo -0,7% a dicembre. La contrazione è dovuta al caro-energia (elettricità +450% a dicembre 2021 su gennaio 2021) e al rincaro delle altre commodity che “comprimono i margini delle imprese e, in diversi casi, stanno rendendo non più conveniente produrre”

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Il governo del Giappone sta considerando la possibilità di inviare parte delle riserve nazionali di gas naturale in Europa, nel caso in cui la crisi al confine tra Ucraina e Russia possa precipitasse e determinasse un blocco delle forniture energetiche da parte di Mosca. Lo riferiscono fonti governative giapponesi citate dall’agenzia di stampa “Kyodo”, secondo cui un eventuale invio di gas da parte del Giappone avverrebbe in coordinamento con altri Paesi partner dell’Ue, a cominciare dagli Stati Uniti. Secondo indiscrezioni diffuse nei giorni scorsi dai media statunitensi, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden avrebbe già discusso con i maggiori Paesi asiatici importatori di gas – inclusi Giappone e Corea del Sud – in merito ad un possibile dirottamento di parte delle loro forniture verso l’Europa. A questo proposito, i media giapponesi esprimono però preoccupazione per le ricadute che tale iniziativa potrebbe avere sul mercato energetico nazionale, dal momento che anche il loro Paese è, da mesi, in difficoltà per quanto concerne l’approvvigionamento sul mercato globale dei combustibili fossili.

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Nasce l'anagrafe delle criptovalute sia per le operazioni sia per i gestori. I dati delle operazioni con i saldi delle transazioni, saranno trasmessi trimestralmente al ministero dell'Economia e, per chi opererà in Italia, sarà obbligatoria l'iscrizione nel registro della valuta gestito dall'OAM (l’ Organismo Agenti e MJediatori).

Chi non adempie all'obbligo non potrà operare in Italia, rischiando l'oscuramento del sito. Il censimento degli operatori, persone fisiche e società italiane e sopratutto straniere (il 90% del mercato è straniero), partirà 90 giorni dopo l'entrata in vigore del decreto del ministero dell'Economia che istituisce il registro.

Il censimento non si limiterà a un monitoraggio dei dati sociali e anagrafici di chi esercita in Italia l'attività sulle criptovalute. L'Oam dovrà, infatti, inviare al ministero anche i dati relativi alle operazioni effettuate sul territorio italiano, con particolare riferimento a quelli relativi all’identità del cliente ed a quelli inerenti l’operatività complessiva di ciascun prestatore di servizi.

L'OAM conserverà i dati trasmessi per un periodo di dieci anni, assicurando la predisposizione di idonei sistemi di salvataggio, di sicurezza e di recupero dei dati.

Inoltre, il registro risulterà accessibile alla Guardia di finanza ed alle altre forze di polizia nel caso di controlli e accertamenti.

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La pirateria online continua ad essere attiva e finanziariamente dannosa. A confermarlo è l'ultimo rapporto della società tecnologica Akamai, secondo il quale nel mondo, tra gennaio e settembre 2021, la domanda globale di prodotti piratati ha raggiunto 3,7 miliardi di visualizzazioni e download illegali.

Il 61,5% degli utenti ha visitato i siti di pirateria tramite accesso diretto e il 28,6% li ha cercati attivamente.

I principali settori piratati - secondo la ricerca - sono stati la televisione ( con 64 miliardi di visite totali), l'editoria (30 miliardi di visite totali), i film (14,5 miliardi ), la musica (10,8 miliardi) e il software, che include i videogiochi ed i moderni software per PC (8,9 miliardi di visite totali). A livello globale, i primi Paesi in cui si registrano visite pirata ai siti web sono gli USA, seguiti da Russia, India, Cina e Brasile.

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Il governo starebbe preparando un nuovo decreto dedicato al raddoppio dell’estrazione del gas nazionale per creare riserve strategiche a favore delle imprese italiane, che già da tempo sollecitano un provvedimento in tal senso.

A questo proposito, la sottosegretaria all'Economia, Maria Cecilia Guerra, ha dichiarato, in un’intervista, che bisogna cominciare ad impostare politiche di medio lungo periodo, perché il problema dell'approvvigionamento nel nostro Paese - particolarmente dipendente dall'estero - è molto rilevante.

Una proposta che potrebbe portare il gas nazionale dagli attuali 4,5 miliardi di metri cubi estratti verso gli 8/10 miliardi era già stata inviata a Palazzo Chigi dal Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, nello scorso dicembre. I livelli resterebbero ancora lontani rispetto a quei 20 miliardi di metri cubi prodotti in Italia 20 anni fa, ma non c’è dubbio sul fatto che un maggiore sfruttamento dei giacimenti (senza nuove perforazioni) potrebbe almeno permettere di rimpiazzare una parte il metano importato dall'estero.

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Gli Italiani hanno speso di tasca propria oltre 2 miliardi di euro per sottoporsi ai tamponi per la ricerca del Covid. Il dato arriva da un’indagine pubblicata da Facile.it e realizzata su un campione rappresentativo della popolazione nazionale adulta, da cui è emerso che, da marzo ad oggi, sono circa 26,8 milioni i maggiorenni che hanno fatto uno o più tamponi a pagamento, con una spesa media pro capite di circa 76 euro.

Il 51% ha dichiarato di aver fatto un test rapido in farmacia o presso altra struttura sanitaria, il 36% un molecolare, mentre il 32% un rapido in autosomministrazione, per una media di oltre 6 tamponi a testa.

Di questi 6 tamponi, 4 sono stati fatti negli ultimi tre mesi e, di conseguenza, gran parte dei costi si sono concentrati in questo lasso di tempo: pertanto, se in media gli Italiani hanno speso 76 euro per verificare il proprio stato di salute rispetto al coronavirus, 52 euro sono stati pagati solo negli ultimi tre mesi.

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Il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, il ministro dell’Economia, Daniele Franco e il presidente di Acri ( Associazione Casse di risparmio Italiane ) Francesco Profumo, hanno siglato un protocollo d’intesa che definisce le modalità d’intervento del Fondo per la Repubblica digitale. Lo riferisce una nota congiunta che precisa come il Fondo abbia l’obiettivo di accrescere le competenze digitali degli Italiani, sostenendo progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale. In base ai dati forniti dal Digital economy and society Index della Commissione europea, il 58 %della popolazione italiana tra i 16 e i 74 anni (26 milioni di cittadini) non ha le competenze digitali di base, rispetto al 42 % della media Ue. Questo ritardo, spiega la nota, produce un impatto non solo sulla reale cittadinanza digitale, ovvero sull’accesso ai servizi digitali della pubblica amministrazione da parte di tutti i cittadini, ma determina anche uno dei maggiori freni allo sviluppo del Paese. In questo scenario interverrà, quindi, il Fondo per la Repubblica digitale nel periodo 2022- 2026, facendo tesoro della positiva esperienza del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, istituito nel 2016 grazie a un partenariato tra governo, fondazioni e forum del terzo settore.

Il Fondo selezionerà progetti da finanziare tramite bandi a cui potranno partecipare soggetti pubblici, privati senza scopo di lucro e soggetti del Terzo settore, da soli o in partnership.

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Arriva l’OK dall’Unione Europea ai bonus all'occupazione fino al 30 giugno. Per altri sei mesi (tutti gli incentivi erano in stand-by dal 1° gennaio, in attesa dell'autorizzazione comunitaria) sarà, quindi, possibile – come spiega l’Inps in una sua nota - assumere giovani che non abbiano compiuto i 36 anni o donne svantaggiate fruendo di uno sgravio contributivo analogo a quello della la cosiddetta “decontribuzione Sud”.

Il primo bonus prorogato è quello riconosciuto a tutti i datori di lavoro privati nell'importo di 500 euro mensili, per tre anni, in caso di assunzione a tempo indeterminato di giovani d'età inferiore a 36 anni alla prima esperienza lavorativa. Gli anni diventano quattro se l'assunzione avviene nel Mezzogiorno. L'incentivo spetta anche in caso di trasformazione, a tempo indeterminato, di un rapporto a termine.

Il secondo bonus oggetto di proroga è quello rivolto a tutti i datori di lavoro privati, in caso di assunzione di donne, a tempo indeterminato o a termine, nonché in caso di trasformazione a tempo indeterminato di rapporti a termine. Deve trattarsi, però, di “donne svantaggiate” con almeno 50 anni d'età e disoccupate da oltre 12 mesi, oppure prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi (ovunque risultino residenti).

L'agevolazione consiste nello sgravio del 100% dei contributi dovuti dai datori di lavoro, entro un massimo di sei mila euro annui, per 12 mesi se l'assunzione è a termine e per 18 mesi se è a tempo indeterminato.

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Agevolazioni finanziarie e contributi a fondo perduto a sostegno degli investimenti industriali finalizzati alla realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare, coerenti con gli ambiti di interventi del "Green new deal italiano".

E' quanto prevede il decreto del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che rende operativa una misura per la quale sono disponibili complessivamente risorse pari a 750 milioni, a valere sul Fondo per la crescita sostenibile e sul Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca, gestito da Cassa Depositi e Prestiti.

Possono richiedere l'incentivo le imprese di qualsiasi dimensione e che presentino progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, finalizzati ad obiettivi di decarbonizzazione, economia circolare, riduzione dell'uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi, rigenerazione urbana, turismo sostenibile, adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico.

I progetti devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 3 milioni e non superiori a 40 milioni di euro, essere realizzati sul territorio nazionale, avere una durata non inferiore a 12 mesi e non superiore a 36 mesi.

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Nell’arco di una settimana, il pieno per l'auto con un un serbatoio da 50 litri è aumentato di 1,22 euro per la benzina e 1,35 euro per il gasolio. Ma se andiamo indietro di un anno, notiamo che, per entrambi i carburanti, il pieno costa circa 15 euro in più, con un'impennata del 20,5% per la benzina e del 22,3% per il gasolio, determinando – secondo calcoli effettuati dal Codacons – un aumento annuo di oltre 360 euro. Il prezzo medio della benzina in modalità self costa 2,43 centesimi in più rispetto alla settimana scorsa (passando cioè da 1,754 euro a 1,778) e ha raggiunto il massimo da settembre 2013; il costo del gasolio è invece salito di 2,69 centesimi (da 1,620 a 1,647). Stabile il Gpl, da 0,817 euro a 0,816.

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