L`Italia guadagna 3 punti e dieci posizioni rispetto allo scorso anno nella classifica dei 180 Paesi che sono oggetto dell’analisi di Transparency International, che ha pubblicato l’edizione 2021 del CPI, l’Indice di Percezione della Corruzione.

Il CPI 2021 posiziona dunque il nostro Paese al 42° posto, con un punteggio di 56 su 100, mentre lo scorso anno era 52°, sempre con 56 punti.

Il rapporto segnala che la fase di rilancio del Paese richiede la massima attenzione alla prevenzione dei rischi di corruzione, affinché gli impegni presi per la digitalizzazione, l’innovazione, la transizione ecologica, la sanità e le infrastrutture possano trovare una piena realizzazione.

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Continua ad aumentare il prezzo del caffè, con le quotazioni della varietà arabica, usata nell’espresso, che toccano i massimi degli ultimi 10 anni. La produzione è crollata (in particolare in Brasile), ma soprattutto è diventato difficile rifornirsi. Al punto che si stanno svuotando i magazzini delle borse e in questi giorni si sono succeduti diversi allarmi sui rincari del caffè.

Secondo Ico, l’Organizzazione Internazionale del Caffè, anche per il 2022 sono previste riduzioni nell’offerta da parte dei principali produttori, quali Brasile e Colombia, le cui esportazioni, nel 2021, sono diminuite di circa un quarto (-24,4%), con un trend che sembra destinato a continuare pure nell’anno in corso.

Tra le cause che hanno determinato i cali di produzione figurano gli eventi climatici, in particolare un forte gelo in Brasile a luglio, l’instabilità politica in alcuni Paesi produttori ed i vincoli logistici che hanno determinato una evidente carenza di approvvigionamento, la quale ha, a sua volta, portato i prezzi a registrare il forte aumento di questo periodo. Tanto da arrivare, appunto, ai livelli più alti degli ultimi dieci anni, senza che, nel breve termine, si intravedano prospettive di un calo significativo.

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La casa può costituire un punto di partenza verso un'economia sostenibile e per una nuova consapevolezza sociale e ambientale. Ed in questo percorso è essenziale il ruolo del settore bancario per contribuire al rafforzamento degli equilibri di mercato, sostenendo crescita economica e stabilità finanziaria. Ad affermarlo è un comunicato dell’Abi ( l’Associazione bancaria italiana), riguardante il progetto della Federazione ipotecaria europea per lo sviluppo dei finanziamenti per la riqualificazione energetica degli immobili (i cosiddetti "mutui verdi"). La stessa Abi è attualmente impegnata con la Commissione Europea, i principali Ministeri competenti, la Banca d'Italia, la Federazione ipotecaria europea, l'Enea e gli operatori di mercato, in un tavolo tecnico di discussione volto ad agevolare gli investimenti per favorire l'efficienza energetica degli edifici e rafforzare la consapevolezza che questi interventi possano incrementare il valore del mercato immobiliare nel tempo. Obiettivi che si possono raggiungere attraverso l'avvio dell'operatività di Fondi di garanzia nazionali e di una disciplina di vigilanza che favorisca l'accesso ai finanziamenti per riqualificazione energetica.

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Nei primi 10 mesi del 2021 sono state attivate dai datori di lavoro privati 5.987.000 assunzioni con un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2020.

A segnalarlo è l'Inps che sottolinea come le cessazioni, nello stesso periodo, siano state in complesso 5.129.000 (+8%).

Pertanto, si ha un saldo positivo per i contratti di 858mila unità, trainato dalla crescita dei rapporti a termine (oltre 415mila la variazione netta nel periodo). Il saldo positivo per i contratti a tempo indeterminato è, invece, di 152mila unità.

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L'economia italiana, pur avendo perso vigore nei mesi più recenti, tornerà a espandersi in misura sostenuta a partire dalla primavera, trainata principalmente dalla domanda interna e chiuderà il 2022 con una crescita prossima al 4%.

Ad affermarlo è il presidente dell'Ivass e direttore generale di Banca d'Italia, Luigi Federico Signorini, intervenuto a un evento organizzato dal gruppo assicurativo svizzero Swiss Re.

In particolare, le sue valutazioni si basano sull'ipotesi che l'attuale risalita dei contagi non comporti un forte inasprimento delle misure di contenimento, grazie ai progressi delle vaccinazioni ed all'esperienza maturata nel convivere con l'epidemia che consentono, rispetto al passato, di attivare provvedimenti più mirati.

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Nel celebrare la fusione fra Fca e Peugeot-Psa in Stellantis, avvenuta esattamente un anno fa, l’ amministratore delegato del Gruppo, Carlo Tavares, nel corso di un’intervista, si è detto molto soddisfatto dei risultati ottenuti, in un anno complicato in cui la Società ha dovuto affrontare la crisi dei semiconduttori, l'inflazione delle materie prime e la crisi sanitaria. Poi ha pure spiegato perché Stellantis punti più sul valore delle auto che sui volumi di vendita, anche a costo di dover praticare prezzi più alti: non è, infatti, corretto svendere i propri prodotti quando si tratta di auto di qualità che meritano, invece, di essere collocate al prezzo di mercato. Stellantis ha, comunque, fatto progressi nella qualità che Tavares definisce “spettacolari", ponendosi ora alla pari con i migliori produttori del mondo. Questa politica comporta, tuttavia, il rischio di escludere dai potenziali clienti quei ceti medi, che non possono comprare auto nuove da quasi 30 mila euro: Tavares ne è consapevole, ma conferma che sono anche le nuove tecnologie a far salire i prezzi, in particolare quelle elettriche, che sono del 50 % più costose rispetto a quelle dei motori termici. Quanto all’ approccio della Commissione Europea alla transizione energetica ed al fatto che, nel 2030, Peugeot, Opel, Fiat venderanno solo più auto elettriche, il manager portoghese ha dichiarato che Stellantis rispetta le leggi, ma l’elettrificazione è una tecnologia scelta dai politici, non dall’industria. C'erano, infatti, anche modi più economici e veloci di ridurre le emissioni.

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Slitta a giugno il Salone del Mobile di Milano. Per organizzare una 60esima edizione del Salone che rispecchi in pieno il valore della manifestazione, Federlegno-Arredo Eventi, in accordo con Fiera Milano, ha, infatti, deliberato lo spostamento della rassegna, che si terrà dal 7 al 12 giugno. Il tutto – spiega la presidenza del Salone - al fine di consentire as ogni visitatore di sfruttare al meglio

ed in piena sicurezza le potenzialità di una rassegna che quest’anno si presenterà ricca di novità e che, oltre a festeggiare una ricorrenza importante, punterà sul tema della sostenibilità, facendosi palcoscenico dei progressi fatti in quest’ambito da creativi, designer e aziende. Inoltre, la data di giugno favorirà una forte presenza di espositori stranieri e garantirà alle aziende partecipanti i tempi giusti per progettare al meglio la propria presenza in fiera che, notoriamente, richiede mesi di preparazione.

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Si delinea all’orizzonte una grave emergenza liquidità per quasi 700 mila aziende italiane che, ad inizio 2022, rischiano il default a causa della fine della moratoria dei finanziamenti concessi dalle banche, introdotta con il decreto legge Cura Italia nel 2020. Un crac che potrebbe costare 27 miliardi di euro. Si tratta dell’infausto scenario ipotizzato dagli analisti del Centro Studi di Unimpresa, derivante dal rischio insolvenza, considerato che la moratoria si è conclusa lo scorso 31 dicembre e che non è stata rinnovata per evitare una procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea nei confronti dell'Italia per aiuto di stato illegittimo. Sono infatti 694.894 le imprese che, a partire dal 2020, avevano sospeso le rate di prestiti bancari per un importo complessivo di 27,1 miliardi di euro.

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I timori per la pandemia che non si arresta hanno indotto gli Italiani a stipulare sempre più polizze assicurative legate alla vita o allo stato di salute. Infatti, a novembre 2021, secondo un’indagine pubblicata da Facile.it, erano 3,6 milioni (cioè il 6% della popolazione) i cittadini che ne avevano sottoscritto una per la prima volta, portando a 16 milioni il numero dei nostri connazionali che avevano una polizza di questo tipo.

Per loro stessa ammissione – come si legge nell’indagine effettuata dall’istituto mUp Research - il 34% dei 3,6 milioni di nuovi assicurati, ha sottoscritto la polizza per timore della pandemia. A testimonianza del crescente interesse, nel nostro Paese, per un prodotto prima poco diffuso, è anche il notevole incremento (27% anno su anno) delle ricerche online legate a queste polizze: interesse che non si è affatto spento e che, come afferma Facile.it, nel secondo semestre del 2021, ha fatto registrare rispetto ai primi sei mesi dell’anno un +9% di ricerche.

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Per il settore degli investimenti pubblicitari il mese di novembre, in rialzo del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2020, porta la raccolta pubblicitaria dal gennaio 2021 ad una crescita del 15,2%. A fornire i dati è, come sempre, Nielsen che segnala

una ripresa consolidata avvenuta in autunno. La crescita nei tre mesi è stata, infatti, del 4,7%, tornando lentamente a una linea positiva di lungo periodo: non a caso, anche in confronto al 2019, si registra un confortante+0,9%.

In particolare, considerando i singoli mezzi, si nota che è solo la Tv a subire un calo del 3,2% a novembre, ma chiudendo comunque il periodo cumulato a +17,6%. Crescono, invece, i quotidiani dell'1,3% a novembre e del 4,7% nel periodo cumulato, mentre i periodici aumentano del 2,3% ( e del 3,3% nel periodo cumulato). Torna in positivo anche la radio con un + 11% a novembre ed un + 9,8% da inizio anno.

Inoltre, sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell'intero universo del web advertising, nel periodo cumulato, chiude con un +16,4%.

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