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By Matteo Cerri
The podcast currently has 19 episodes available.
Elevatore di pensiero - Episodio 19
Cosa significa essere coscienti? Dove si trovano gli oggetti che percepiamo all’interno della nostra mente? Sono domande che sono state declinate in molti modi e per molto tempo. Come il mentale si relazioni al fisico è quello che viene chiamato “hard problem of consciousness” (il problema difficile). Il problema vera. Quello su cui posano tutte le domande esiziali dell’uomo. Le neuroscienze hanno provato ad attaccare la questione da una linea di retrovia: cercare di capire come fa il cervello a generare la coscienza, senza, per ora, cercare di spiegare cosa sia quella sensazione di esistere che ci pervade quando siamo svegli. L’hard problem ci sfugge ancora. E allora, quando qualcosa sfugge, può essere utile tornare a ripassare la premesse. Ci siamo persi qualche dettaglio chiave? Su questa linea di pensiero si basa il lavoro di Riccardo Manzotti, un filosofo della mente (e ingegnere) dello IULM che ci aiuta a capire il suo originale approccio al problema coscienza. Sarà un viaggio molto interessante esplorando una teoria contro-intuitiva (o forse super-intuitiva) che ci consente di rimettere a fuoco i problemi che ci frenano nel capire la coscienza, che forse si nasconde in piena luce davanti a noi, e di lasciarci sedurre da una soluzione molto originale. Molti di più quanto detto nel podcast potete trovarlo sul blog di Riccardo Manzotti, o sul sui recente libro “La mente allargata: Perché la coscienza e il mondo sono la stessa cosa” uscito per Il Saggiatore
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Elevatore di pensiero - Episodio 18
A bruciapelo: il 95% di tutto quanto esista è al di fuori della nostra capacità di interazione. Si tratta della materia oscura. Cos'è? Com'è? E...c'è? Tutto questo con Andrea Cimatti, astrofisico, autore per Carocci di "L'Universo Oscuro" , con il quale parleremo di molte cose, dalla ricerca in fisica alla didattica, dalla divulgazione allo stato dell’università. Finanche a chiederci se studiare l’universo non ci dia una prospettiva diversa sugli eventi di tutti i giorni.
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Elevatore di pensiero - Episodio 17
Che cosa significa essere sovrani? Cos'è la sovranità e perché questo particolare concetto si trova oggi al centro del dibattito politico? Perchè oggi si può venire additati di essere sovranisti e il sovranismo viene accusato di richiamarsi a totalitarismi passati? Ne parliamo con Carlo Galli, professore ordinario di storia delle dottrine politiche presso l’Università di Bologna, ex parlamentare e studioso della sovranità, in una conversazione che toccherà molti temi: dalle basi teoriche della sovranità, al suo status nel mondo di oggi, sia per le superpotenze, che per l’Unione Europea e la sua peculiare visione della sovranità. Il prof. Galli ci ricorda che la sovranità è necessaria per poter agire nel mondo, ma nasce dalla violenza; solo con un atto violento, sia esso una guerra o una rivoluzione, una nuova sovranità viene a sostituire quella precedente. Ma le caratteristiche determinanti della sovranità, che è un concetto politico antico, sono oggi osteggiate da forze extra-sovrane, che possono agire sullo scenario mondiale, apparentemente senza essere limitate dalla sovranità statale, come, per esempio, le forze finanziarie, o quelle di origine morale, o, infine, quelle dell’informazione, che, più spesso che non, si trova però oggi a difendere la sovranità da cui dipende. E che ruolo gioca la cultura nel preparare i cittadini a capire le conseguenze dell’acquistare o del perdere sovranità? Sono le università ancora i luoghi della formazione del pensiero critico? E come porsi rispetto alle più nuove tecnologie, specialmente nel campo della medicina, che possono diventare un’arma di pressione politica sulla sovranità delle nazioni? In questa chiacchierata saranno toccati molti temi che, per quanto impreziositi dallo squisito eloquio del Prof. Galli, non possono non farci riflettere sulla direzione che la nostra società sta imboccando.
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Elevatore di pensiero - Episodio 16
Come fa il cervello a contare? Lo impariamo o nasciamo già in grado di farlo? E come lo fanno gli animali? E perchè poi li cervello userebbe due emisferi per fare cose diverse? Un piccolo viaggio dentro il cervello e il suo rapporto con i numeri parlando con uno dei più grandi scienziati del nostro paese: Giorgio Vallortigara. Già direttore del Centro Interdipartimentale Mente Cervello, ha appena conquistato il suo secondo finanziamento ERC-advanced, forse il più difficile da ottenere per un ricercatore.
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Elevatore di pensiero - Episodio 15
Di economia si parla in tutti i giornali e su tutte i telegiornali. Gli economisti vengono chiamati a spiegarci gli effetti di una manovra economica o ad illustrarci il futuro descrivendoci le conseguenza delle nostre azioni economiche. Eppure le previsioni economiche possono essere sbagliate e questo potrebbe portare alla nascita di una certa diffidenza nei confronti di questa disciplina, l’economia, che così tanto influenza le nostre vite. Ma gli errori che l’economia può fare non sono frutto di scarsa competenza degli economisti, quanto il risultato della complessità di questa disciplina che, per quanto utilizzi strumenti matematici molto sofisticati, ha uno status scientifico per lo meno precario. Non sorprende infatti che l’economia non sia considerata una scienza vera e propria, come la chimia o la fisica, ma appartenga al gruppo delle scienza sociali. Il problema principale in questo caso è che è molto difficile fare esperimenti in economia. Almeno fino ad ora. Si sta infatti affermando una nuova disciplina, che si chiama economia sperimentale, che sta cercando di costruire nuovi paradigmi di studio per portare più solidità allo studio dell’economia stessa.
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Elevatore di pensiero - Episodio 14
La fisica nucleare italiana è una delle migliori del mondo. Dove si dirige oggi? e quali obiettivi si pone nel prossimo futuro. Dopo la scoperta del bosone di Higgs, qualcuno dice che la fisica sia finita. Ma scopriamo, insieme ad Antonio Zoccoli, fisico, dell' Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell'Università di Bologna e membro del gruppo di lavoro del CERN che ha scoperto il bosone di Higgs, che non è affatto così. In questo podcast vi si propone un viaggio in quella che è la disciplina nella nostra immaginazione è forse più di tutte l'immagine della scienza: la fisica nucleare. Per scoprire che il nostro ha una scuola di fisica che è fra le migliori del mondo.
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Elevatore di Pensiero - Episodio 13
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Elevatore di pensiero - Episodio 13
L’intelligenza: l’ultimo taboo. Si tratta della cosa che ci rende più fieri come specie. Ma come individui, siamo intimoriti dalla possibilità che gli altri pensino che non l’abbiamo. Essere intelligenti è una di quelle cose che non si possono comprare. Un talento. Un dono. Eppure esistono oggi modi di studiare e potenziare la nostra intelligenza. Forse, nel continuo viaggio verso lo sviluppo che l’uomo sta compiendo, sarà necessario per andare avanti potenziare la nostra capacità intellettiva. Ma siamo pronti a farlo? Ne parliamo con Simone Rossi, neurologo e neurofisiologo dell’Università di Siena. Per cercare di capire se è giunto il momento di uscire dalla confortevole coperta della stupidità e abbracciare in toto la nostra intelligenza.
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Una nuova alleanza
In questa prima puntata della seconda serie dell'elevatore di pensiero ci concentriamo per un momento su come sta cambiando drammaticamente il rapporto scienza-società. Dalla diatriba sui vaccini infatti si è in qualche modo fatta strada la tendenza a discutere di scienza, specialmente quando quest'ultima implica decisioni politiche. E in questo senso sono la medicina e la biologia ad essere spesso il terreno del contendere. E su questi terreni, molti sono i conflitti. Fra un fronte che vede nella scienza il modo migliore di interpretare la realtà e chi invece la percepisce con sfiducia, ma anche, all'interno del campo dei divulgatori, sul come debba essere affrontata la moderna divulgazione scientifica.
Iniziamo in questa puntata di agosto a riflettere brevemente sul rapporto che lega scienziati - media - società, cercando di proporre una nuova alleanza fra questi attori. Nonostante la presunta buona volontà di tutti nfatti, non tutti lavorano con interessi convergenti. Pensiamo per esempio ai titolisti dei giornali, il cui interesse (attirare più traffico su una notizia), non converge per niente con quello dei giornalisti, (raccontare una storia con credibilità), e dei ricercatori (spiegare i motivi della propria ricerca). Ricordiamo però che la scienza è solo un dei modi di vedere la realtà, e che la nostra società è così libera che permette, in modo assolutamente legittimo, ai propri cittadini di impostare la propria vita tenendo comportamenti o avendo credenze assolutamente non scientifiche. E non pensate subito ad anti-vaccinisti o seguaci di qualche setta esoterica, ma basta pensare al fatto che le sigarette, per esempio, siano legalmente acquistabili ed usabili. Anche da genitori con a casa figli piccoli. Il rapporto fra libertà individuale e bene comune non è affatto di facile determinazione e spesso procediamo in maniera inconsistente o istintiva. Ma forse è proprio questa libertà, la libertà di essere inconsistenti e irrazionali, a rendere la nostra vita tutto sommato piacevole.
La fiducia nella scienza poi dipende drasticamente dalla fiducia negli scienziati, intesi come persone. In campo medico poi, questa fiducia viene scalfita ogni volta che uno scandalo sanitario mostra l'assenza di convergenza fra gli interessi alcuni operatori sanitari, siano essi politici o medici (guadagnare più denaro) e quella dei pazienti (essere curati). E la figura della persona fisica, il medico o lo scienziato, deve ritornare ad essere al centro del rapporto scienza-società. La percezione che "i medici" o "gli scienziati", espressioni spesso usate sui media, appartengono ad una "casta", o forse meglio ad un gruppo di persone i cui componenti siano intercambiabili (e le cui responsabilità quindi si rispecchiano sull'intera categoria), non è certo di aiuto nel processo di generare fiducia. Anche le istituzioni però supportano questo tipo di visione. Le modalità di accesso al mondo della ricerca o a quello ospedaliero spesso dipendono da valutazioni impersonali/automatiche dei candidati, da cui traspare in fondo la percezione che un dottore valga l'altro o un ricercatore sia uguale ad un altro. Sarà forse per questo motivo che tendiamo a chiedere più pareri medici in caso di necessità. In fondo sappiamo che non tutti i medici sono uguali, come non lo sono i ricercatori, e cerchiamo quella persona nella quale riporre la nostra fiducia. La fiducia è sempre personale.
Come fare allora a riguadagnare fiducia? Prendiamo un esempio che viene dal mondo del business,la storia di una compagnia americana, chiamata Krispy Kreme, che produce ciambelle (Doughnuts). Questa corporation si trovò a fronteggiare un crollo in borsa causato da una cattiva gestione finanziaria, poco trasparente, che mise a repentaglio l'intera compagnia. Il valore delle azioni passò da 100 dollari a pochi dollari per azione. Tutto questo mentre l'attività industriale della compagnia però funzionava correttamente. Gli azionisti però non si fidavano più. Ci volle l'azione costante e continua di due amministratori delegati per riportare, piano piano ma con costanza, il valore delle azioni a valori ancora accettabili. Ecco, questa è la lezione che forse potremmo imparare. Una volta persa la fiducia, occorre tempo, costanza e lavoro per riguadagnarla. Iniziamo dunque a lavorare in questa direzione. Magari partendo da una nuova alleanza.
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