A pochi passi dalla Gubbio medievale si nasconde un’altra Gubbio, ancora più antica. Qui, nel cuore del parco archeologico, si trova il maestoso Teatro Romano, uno dei più grandi dell’Italia centrale, affiancato dal prezioso Antiquarium. Con la guida di Ilaria Venanzoni, direttrice del complesso, esploriamo un patrimonio che racconta la vita quotidiana e il gusto artistico dell’età romana. Tra i reperti spicca uno straordinario mosaico che raffigura la lotta tra Ulisse e Scilla, scoperto nei resti di una domus abitata tra il I e il II secolo d.C. Un viaggio tra storia, archeologia e memoria, alla scoperta dell’anima antica di Gubbio.

Al confine tra Umbria e Marche c’è un piccolo borgo che custodisce una storia millenaria. Fossato di Vico, l’antica Helvillum, era un punto di passaggio fondamentale sulla via Flaminia, crocevia di genti, culti e commerci. Nel suo Antiquarium, una collezione di reperti racconta le tracce lasciate da pastori in transumanza, mercanti in viaggio e popolazioni in cammino nel cuore dell’Italia antica: iscrizioni umbre, monete, mappe e oggetti quotidiani, spesso dimenticati, ma pieni di significato. Con Matteo Bebi, coordinatore dell’Antiquarium, esploriamo il valore di questo piccolo museo fuori dalle rotte turistiche, e il lavoro per dare voce a un territorio che ha visto passare la storia.

Luglio 2005, Spello, Umbria. Durante gli scavi per un parcheggio pubblico affiora dal terreno qualcosa di straordinario: una villa romana perfettamente conservata, con dieci mosaici policromi di rara bellezza. È una delle scoperte archeologiche più importanti dell’Italia centrale negli ultimi decenni. Un frammento di vita romana riemerge sotto gli occhi increduli degli abitanti. Con Simone Cerquiglini, coordinatore della Villa dei Mosaici di Spello, ripercorriamo la storia di questa scoperta casuale che ha cambiato la narrazione archeologica dell’Umbria, tra arte, restauro e valorizzazione di un patrimonio rimasto sepolto per secoli.

“MANU” per molti suona come un soprannome affettuoso. Ma a Perugia, è molto di più: è il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, il custode della più vasta collezione archeologica dell’Italia centrale. Ospitato nell’antico Convento di San Domenico, il MANU è un luogo dove passato e presente si intrecciano, tra reperti unici e una quotidiana sfida: rendere vivo il patrimonio culturale. In questa puntata, dialoghiamo con Tiziana Caponi, direttrice del museo, e Costantino D’Orazio, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria e della Direzione Regionale Musei. Un racconto che va oltre i reperti: è il racconto di chi ogni giorno lavora per dare nuova voce alla storia.